Nonostante l’enorme interesse della comunità scientifica per la componente fraseologica in ogni lingua, a tutt’oggi sembra mancare un risvolto pratico degli studi teorici sulla fraseologia in generale e sulle frasi idiomatiche in particolare. Focalizzare l’attenzione sulla sola ricerca di equivalenze idiomatiche nei dizionari bilingui non sembra soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più consapevole dei vari livelli linguistici che interagiscono tra loro nello studio del lessico: una entrata idiomatica dovrebbe poter organizzare, intorno alla propria struttura definizionale, informazioni inerenti al significato, al traducente, alle caratteristiche sintattiche e lessicali, nonché pragmatiche, per arrivare a creare in tal modo quasi una grammatica “locale”, “individuale”. Il primo passo fondamentale riguarda l’individuazione della struttura di frase, vale a dire la specificazione di tutti i complementi fissi e liberi presenti in e con una stringa idiomatica e l’individuazione, per i complementi liberi, delle sottoclassi di elementi nominali che possono realizzarli. Con Gross (1982) riteniamo infatti possibile affiancare alle frasi idiomatiche un’analisi lessico-sintattica che, come per le frasi libere di una lingua, riesca ad individuarne proprietà strutturali, distribuzionali e trasformazionali: così come ad un verbo si associano paradigmi sintattici diversi, cioè forme di frasi diverse in cui esso può occorrere per ognuno dei suoi vari usi, allo stesso modo una sequenza idiomatica può realizzarsi in strutture diverse, ognuna portatrice di un significato proprio.
Una visione d'insieme nel trattamento lessicografico delle frasi idiomatiche
D'ELIA, Caterina
2007-01-01
Abstract
Nonostante l’enorme interesse della comunità scientifica per la componente fraseologica in ogni lingua, a tutt’oggi sembra mancare un risvolto pratico degli studi teorici sulla fraseologia in generale e sulle frasi idiomatiche in particolare. Focalizzare l’attenzione sulla sola ricerca di equivalenze idiomatiche nei dizionari bilingui non sembra soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più consapevole dei vari livelli linguistici che interagiscono tra loro nello studio del lessico: una entrata idiomatica dovrebbe poter organizzare, intorno alla propria struttura definizionale, informazioni inerenti al significato, al traducente, alle caratteristiche sintattiche e lessicali, nonché pragmatiche, per arrivare a creare in tal modo quasi una grammatica “locale”, “individuale”. Il primo passo fondamentale riguarda l’individuazione della struttura di frase, vale a dire la specificazione di tutti i complementi fissi e liberi presenti in e con una stringa idiomatica e l’individuazione, per i complementi liberi, delle sottoclassi di elementi nominali che possono realizzarli. Con Gross (1982) riteniamo infatti possibile affiancare alle frasi idiomatiche un’analisi lessico-sintattica che, come per le frasi libere di una lingua, riesca ad individuarne proprietà strutturali, distribuzionali e trasformazionali: così come ad un verbo si associano paradigmi sintattici diversi, cioè forme di frasi diverse in cui esso può occorrere per ognuno dei suoi vari usi, allo stesso modo una sequenza idiomatica può realizzarsi in strutture diverse, ognuna portatrice di un significato proprio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.