Questo saggio discute di alcuni aspetti peculiari che i testi presentano nella loro forma scritta. Si mostra come le successioni dei caratteri che costituiscono un testo scritto abbiano delle proprie modalità di esistenza e significazione che si discostano in modo evidente dal corrispondente testo nella forma orale. Il risultato è una visione insolita del testo e della parola scritta: essi non vengono qui esaminati in relazione alla loro letterarietà (aspetti stilistici, comunicativi, semiologici, ecc.), vengono, invece, considerati come oggetti fisici – in particolare, come “oggetti tipografici” dei quali si discutono aspetti e caratteristiche formali, correlati alla loro archiviazione e presentazione in formato digitale; per esempio, il sostantivo mela, ogni individuo ha una serie di informazioni registrate nel proprio lessico mentale: che venga letta in un testo o ascoltata in un enunciato, egli (i) ne riconosce la stringa ortografica (anche in diverse forme, come mela, Mela, MELA) 1 o la successione di fonemi (rappresentabile come [méla]); (ii) immediatamente ad essa associa alcune proprietà grammaticali (p.e., è un sostantivo, è femminile, è numerabile, ha una certa forma plurale, seleziona certi determinanti, ecc.); e (iii) contemporaneamente le associa uno o più significati. Anche se è indiscutibile che sono i contesti – più precisamente, cotesti e contesti – a determinare il significato delle parole che formano le frasi, ovvero il significato che le parole acquisiscono nelle frasi, è innegabile che, in moltissimi casi, si possa almeno attribuire ad esse provvisoriamente un significato prioritario derivato dal lessico mentale. Se così non fosse, i parlanti italiani non farebbero alcuna distinzione tra mela e, poniamo, kjlkdhaaf, all’infuori dell’affermazione che le due sequenze sono formate da caratteri diversi; al contrario, ogni parlante potrebbe “fare” molte cose con la prima stringa di caratteri: in primo luogo potrebbe usarla per produrre sintagmi e frasi della lingua italiana.
Analisi superficiale della forma scritta. Ovvero del perché, per un punto, il protoattinio non è la Pennsylvania
DE BUERIIS, Giustino
2008-01-01
Abstract
Questo saggio discute di alcuni aspetti peculiari che i testi presentano nella loro forma scritta. Si mostra come le successioni dei caratteri che costituiscono un testo scritto abbiano delle proprie modalità di esistenza e significazione che si discostano in modo evidente dal corrispondente testo nella forma orale. Il risultato è una visione insolita del testo e della parola scritta: essi non vengono qui esaminati in relazione alla loro letterarietà (aspetti stilistici, comunicativi, semiologici, ecc.), vengono, invece, considerati come oggetti fisici – in particolare, come “oggetti tipografici” dei quali si discutono aspetti e caratteristiche formali, correlati alla loro archiviazione e presentazione in formato digitale; per esempio, il sostantivo mela, ogni individuo ha una serie di informazioni registrate nel proprio lessico mentale: che venga letta in un testo o ascoltata in un enunciato, egli (i) ne riconosce la stringa ortografica (anche in diverse forme, come mela, Mela, MELA) 1 o la successione di fonemi (rappresentabile come [méla]); (ii) immediatamente ad essa associa alcune proprietà grammaticali (p.e., è un sostantivo, è femminile, è numerabile, ha una certa forma plurale, seleziona certi determinanti, ecc.); e (iii) contemporaneamente le associa uno o più significati. Anche se è indiscutibile che sono i contesti – più precisamente, cotesti e contesti – a determinare il significato delle parole che formano le frasi, ovvero il significato che le parole acquisiscono nelle frasi, è innegabile che, in moltissimi casi, si possa almeno attribuire ad esse provvisoriamente un significato prioritario derivato dal lessico mentale. Se così non fosse, i parlanti italiani non farebbero alcuna distinzione tra mela e, poniamo, kjlkdhaaf, all’infuori dell’affermazione che le due sequenze sono formate da caratteri diversi; al contrario, ogni parlante potrebbe “fare” molte cose con la prima stringa di caratteri: in primo luogo potrebbe usarla per produrre sintagmi e frasi della lingua italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.