Si ricostruisce organicamente l’intera problematica della drammaturgia martirologica, collegando in un unico filo conduttore i risultati teorici del pensiero gesuitico (Galluzzi, Pallavicino, Tesauro) alle nuove proposte elaborate agli inizi del secolo XVIII (Gravina, Muratori, Martello). Attraverso l’analisi comparativa dei modelli classici (Euripide, Seneca) con le esperienze poetiche francesi (Corneille, Racine) e italiane (Stefonio, Marchese), l’indagine critica illumina le graduali trasformazioni strutturali e tematiche del genere tragico tra Sei e Settecento, esplorando universi linguistici e ritmi compositivi della vicenda archetipica di due emblematiche figure femminili,Fedra e Fausta, in cui la fabula mitopoietica cede il passo al verisimile della realtà storica.
Crispo prototipo di martire cristiano tra scena barocca e dramma arcadico
GIULIO, Rosa
2009-01-01
Abstract
Si ricostruisce organicamente l’intera problematica della drammaturgia martirologica, collegando in un unico filo conduttore i risultati teorici del pensiero gesuitico (Galluzzi, Pallavicino, Tesauro) alle nuove proposte elaborate agli inizi del secolo XVIII (Gravina, Muratori, Martello). Attraverso l’analisi comparativa dei modelli classici (Euripide, Seneca) con le esperienze poetiche francesi (Corneille, Racine) e italiane (Stefonio, Marchese), l’indagine critica illumina le graduali trasformazioni strutturali e tematiche del genere tragico tra Sei e Settecento, esplorando universi linguistici e ritmi compositivi della vicenda archetipica di due emblematiche figure femminili,Fedra e Fausta, in cui la fabula mitopoietica cede il passo al verisimile della realtà storica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.