Negli anni Novanta, le realtà urbane sono state oggetto di piani/programmi, che, sia pure differenti per tipologia ed efficacia, hanno intercettato alcuni elementi strutturali della nuova domanda di politica urbana. In particolare, a fronte di una flessione degli investimenti pubblici e privati volti a realizzare interventi infrastrutturali, a qualificare l’offerta di servizi e ad incrementare la funzionalità del sistema città, si è assistito alla comparsa di nuove configurazioni nelle coalizioni finalizzate all’implementazione di strategie competitive per la città, sia di tipo orizzontale (tra gli attori responsabili dei diversi settori della politica urbana) sia verticale (tra i vari livelli della gerarchia istituzionale, i privati e la comunità locale), grazie ad una maggiore consapevolezza dell’importanza del consenso sociale e della partecipazione della collettività per l’ottenimento del successo delle iniziative, nonché all’influenza esercitata dall’Unione Europea che ha curato sempre più il consolidamento della cultura della cooperazione per la realizzazione dell’obiettivo di coesione. Pertanto, dopo aver esaminato l’approccio e gli strumenti dell’intervento comunitario e nazionale nelle aree urbane, il contributo focalizza l’attenzione sulla best practice del PRU di Boscoreale, che si presenta come programma complesso e si inquadra, allo stesso tempo, in un processo di pianificazione strategica. Infatti, è evidente il superamento di modelli territoriali fondati su un unico centro urbanizzato distinto dal resto e l’affermazione della tendenza ad organizzazioni spaziali reticolari policentriche che hanno indotto il governo comunale a ripensare allo sviluppo locale “come alternativa strategica ai tradizionali modi di produzione ed uso del territorio” (Gambino, 1997, p. 103) ed a promuovere una riqualificazione funzionale della realtà urbana.

Il contributo delle politiche urbane alla valorizzazione delle risorse locali

MAGLIO, Monica
2004-01-01

Abstract

Negli anni Novanta, le realtà urbane sono state oggetto di piani/programmi, che, sia pure differenti per tipologia ed efficacia, hanno intercettato alcuni elementi strutturali della nuova domanda di politica urbana. In particolare, a fronte di una flessione degli investimenti pubblici e privati volti a realizzare interventi infrastrutturali, a qualificare l’offerta di servizi e ad incrementare la funzionalità del sistema città, si è assistito alla comparsa di nuove configurazioni nelle coalizioni finalizzate all’implementazione di strategie competitive per la città, sia di tipo orizzontale (tra gli attori responsabili dei diversi settori della politica urbana) sia verticale (tra i vari livelli della gerarchia istituzionale, i privati e la comunità locale), grazie ad una maggiore consapevolezza dell’importanza del consenso sociale e della partecipazione della collettività per l’ottenimento del successo delle iniziative, nonché all’influenza esercitata dall’Unione Europea che ha curato sempre più il consolidamento della cultura della cooperazione per la realizzazione dell’obiettivo di coesione. Pertanto, dopo aver esaminato l’approccio e gli strumenti dell’intervento comunitario e nazionale nelle aree urbane, il contributo focalizza l’attenzione sulla best practice del PRU di Boscoreale, che si presenta come programma complesso e si inquadra, allo stesso tempo, in un processo di pianificazione strategica. Infatti, è evidente il superamento di modelli territoriali fondati su un unico centro urbanizzato distinto dal resto e l’affermazione della tendenza ad organizzazioni spaziali reticolari policentriche che hanno indotto il governo comunale a ripensare allo sviluppo locale “come alternativa strategica ai tradizionali modi di produzione ed uso del territorio” (Gambino, 1997, p. 103) ed a promuovere una riqualificazione funzionale della realtà urbana.
2004
8888692193
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