Il saggio, incluso in un volume da me co-curato e co-prefato, indaga tratti distintivi ma anche variabili della migrant autobiography prodotta dai messicani statunitensi a partire dai tardi anni Sessanta del Novecento, caratterizzata da una scrittura di impronta postmoderna in cui i sottogeneri canonici si mescolano e includono squarci d’invenzione creativa. Spiegando i motivi della diffusione di tale scrittura pluridiscorsiva, che espone una verità soggettiva ma di solito paradigmatica di quella di un’intera comunità, si prendono in considerazione alcune delle categorie enucleate essenzialmente da Sidonie Smith e Julia Watson nei loro numerosi testi teorici sulle grafie del sé. Procedendo per campioni significativi, si analizzano testi stilisticamente differenti che danno ragione anche di tendenze ideologiche divergenti nell’ambito del gruppo etno-culturale chicano, e contribuiscono a delineare una nuova storia non solo della comunità da cui scaturiscono ma degli Stati Uniti nella loro totalità, minandone la monocultura egemonica e alterandone il canone. Barrio Boy (1971) di Ernesto Galarza è un testo autobiografico in cui, attraverso il ricordo, si ricostruisce la formazione di un soggetto che in termini gramsciani può essere definito un intellettuale organico. The Autobiography of a Brown Buffalo (1972) e The Revolt of the Cockroach People (1973) di Oscar Zeta Acosta vengono studiati come peculiari esempi di scrittura testimoniale, derivante dal testimonio originariamente nato come testimonianza orale, in cui l’autore espone eventi (in genere relativi a un breve segmento della propria vita) che travalicano intenzionalmente la sfera strettamente personale e oscillano tra verità e finzione. Maggiore spazio viene dedicato a Hunger of Memory (1982) di Richard Rodriguez in cui l’autore, sfidando ogni statuto della migrant autobiography, ignorando le lotte condotte dai militanti, e rifiutando apertamente l’omologazione ai modelli di comportamento praticati dal proprio gruppo etno-culturale, contesta molti punti cardine del pensiero chicano, prende le distanze dall’originaria cultura messicana, e cita come cardini della sua formazione testi e autori che lo proiettano in una dimensione transnazionale. Un atteggiamento simile emerge dalla sua seconda, sofferta opera autobiografica, Days of Obligation (1992), da cui traspare la tragedia di chi ha perso una memoria etnica e il rimpianto dell’intellettuale che, avendo smarrito il suo io passato, prova quasi repulsione per il presente. Memory Fever:A Journey Beyond El Paso del Norte (1993) di Ray Gonzalez scaturisce da una memoria episodica ed è intercalato da bozzetti e poesie; per la sua struttura meno organica è più accostabile al memoir. Always Running. La vida loca: Gang Days in L.A. (1993) di Luis J. Rodriguez, composta da sezioni scritte in tempi differenti, ha una struttura narrativa che si avvicina a quella romanzesca, e per il contenuto ha punti di contatto con la conversion narrative.

Scrivere un'altra storia: tendenze divergenti nella scrittura autoreferenziale chicana

BOTTALICO, Michele
2005-01-01

Abstract

Il saggio, incluso in un volume da me co-curato e co-prefato, indaga tratti distintivi ma anche variabili della migrant autobiography prodotta dai messicani statunitensi a partire dai tardi anni Sessanta del Novecento, caratterizzata da una scrittura di impronta postmoderna in cui i sottogeneri canonici si mescolano e includono squarci d’invenzione creativa. Spiegando i motivi della diffusione di tale scrittura pluridiscorsiva, che espone una verità soggettiva ma di solito paradigmatica di quella di un’intera comunità, si prendono in considerazione alcune delle categorie enucleate essenzialmente da Sidonie Smith e Julia Watson nei loro numerosi testi teorici sulle grafie del sé. Procedendo per campioni significativi, si analizzano testi stilisticamente differenti che danno ragione anche di tendenze ideologiche divergenti nell’ambito del gruppo etno-culturale chicano, e contribuiscono a delineare una nuova storia non solo della comunità da cui scaturiscono ma degli Stati Uniti nella loro totalità, minandone la monocultura egemonica e alterandone il canone. Barrio Boy (1971) di Ernesto Galarza è un testo autobiografico in cui, attraverso il ricordo, si ricostruisce la formazione di un soggetto che in termini gramsciani può essere definito un intellettuale organico. The Autobiography of a Brown Buffalo (1972) e The Revolt of the Cockroach People (1973) di Oscar Zeta Acosta vengono studiati come peculiari esempi di scrittura testimoniale, derivante dal testimonio originariamente nato come testimonianza orale, in cui l’autore espone eventi (in genere relativi a un breve segmento della propria vita) che travalicano intenzionalmente la sfera strettamente personale e oscillano tra verità e finzione. Maggiore spazio viene dedicato a Hunger of Memory (1982) di Richard Rodriguez in cui l’autore, sfidando ogni statuto della migrant autobiography, ignorando le lotte condotte dai militanti, e rifiutando apertamente l’omologazione ai modelli di comportamento praticati dal proprio gruppo etno-culturale, contesta molti punti cardine del pensiero chicano, prende le distanze dall’originaria cultura messicana, e cita come cardini della sua formazione testi e autori che lo proiettano in una dimensione transnazionale. Un atteggiamento simile emerge dalla sua seconda, sofferta opera autobiografica, Days of Obligation (1992), da cui traspare la tragedia di chi ha perso una memoria etnica e il rimpianto dell’intellettuale che, avendo smarrito il suo io passato, prova quasi repulsione per il presente. Memory Fever:A Journey Beyond El Paso del Norte (1993) di Ray Gonzalez scaturisce da una memoria episodica ed è intercalato da bozzetti e poesie; per la sua struttura meno organica è più accostabile al memoir. Always Running. La vida loca: Gang Days in L.A. (1993) di Luis J. Rodriguez, composta da sezioni scritte in tempi differenti, ha una struttura narrativa che si avvicina a quella romanzesca, e per il contenuto ha punti di contatto con la conversion narrative.
2005
9788820738839
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2500282
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