Il danno, proprio in quanto tema centrale nel sistema della responsabilità civile, è stato a lungo inquadrato esclusivamente come danno patrimoniale, sulla base di un modo di concepire gli istituti del diritto civile con attenzione per i soli interessi patrimoniali, nell’indifferenza verso la sfera personale o morale della persona. Con l’avvento del danno biologico si è determinato un balzo in avanti, nel processo di personalizzazione della responsabilità extracontrattuale: agli occhi del giurista si è rivelata la presenza di vuoti sconosciuti e si è creata una nuova sensibilità presso gli interpreti rispetto ad ipotesi concrete relative alle ipotesi più disparate dell’agire umano. E’ venuta, così, affermandosi una lettura di tipo nuovo, favorevole a ricondurre quelle varie figure nell’ambito di una categoria inedita, intitolata al “danno esistenziale”: da intendere, in particolare, come tertium genus all’interno della responsabilità civile, quale insieme ben distinto cioè sia dal tronco del danno patrimoniale, sia da quello del danno morale. In sintesi, con la locuzione “danno esistenziale” si vuole intendere qualsiasi danno che l’individuo subisca alle attività che realizzano la sua persona e che corrispondono ad un suo interesse giuridicamente rilevante, risarcibile nelle sue conseguenze non patrimoniali. Il lavoro riprende le posizioni della giurisprudenza che in molti interventi ha mostrato attenzione a questa “categoria”, fornendo una breve disamina degli ultimi anni di dibattito intorno alla figura del danno esistenziale, oscillante tra terreni fertili e talvolta molto aridi, tra forti emozioni e altrettanto significative paure.

Kurze Anmerkungen zu den neuesten Entwicklungen der italienischen Rechtsprechung zum Thema des "danno esistenziale".

IVONE, Vitulia
2010-01-01

Abstract

Il danno, proprio in quanto tema centrale nel sistema della responsabilità civile, è stato a lungo inquadrato esclusivamente come danno patrimoniale, sulla base di un modo di concepire gli istituti del diritto civile con attenzione per i soli interessi patrimoniali, nell’indifferenza verso la sfera personale o morale della persona. Con l’avvento del danno biologico si è determinato un balzo in avanti, nel processo di personalizzazione della responsabilità extracontrattuale: agli occhi del giurista si è rivelata la presenza di vuoti sconosciuti e si è creata una nuova sensibilità presso gli interpreti rispetto ad ipotesi concrete relative alle ipotesi più disparate dell’agire umano. E’ venuta, così, affermandosi una lettura di tipo nuovo, favorevole a ricondurre quelle varie figure nell’ambito di una categoria inedita, intitolata al “danno esistenziale”: da intendere, in particolare, come tertium genus all’interno della responsabilità civile, quale insieme ben distinto cioè sia dal tronco del danno patrimoniale, sia da quello del danno morale. In sintesi, con la locuzione “danno esistenziale” si vuole intendere qualsiasi danno che l’individuo subisca alle attività che realizzano la sua persona e che corrispondono ad un suo interesse giuridicamente rilevante, risarcibile nelle sue conseguenze non patrimoniali. Il lavoro riprende le posizioni della giurisprudenza che in molti interventi ha mostrato attenzione a questa “categoria”, fornendo una breve disamina degli ultimi anni di dibattito intorno alla figura del danno esistenziale, oscillante tra terreni fertili e talvolta molto aridi, tra forti emozioni e altrettanto significative paure.
2010
9783811477292
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