Introduzione I “Modelli Operativi Interni” (in acronimo IWM), ovvero rappresentazioni organizzate attorno alle aspettative di risposta delle figure di attaccamento, permettono di prevedere il comportamento dell’altro e guidano le risposte, prima del bambino e poi dell’adulto, specie in situazioni di ansia o di bisogno (Attili, 2001). Il modello mentale interno che ciascun genitore ha della propria figura di attaccamento regola il modo in cui sceglie e si comporta con il partner e si relaziona con il figlio. Ciò avvalora l’ipotesi della “trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento”, secondo la quale i genitori tendono a trasmettere il proprio modello di attaccamento ai figli. Tale modello può generare: un soggetto “sicuro”, un soggetto “preoccupato”, un soggetto “distanziante” (Simonelli, Calvo, 2002). Obiettivo L'obiettivo dello studio è stato quello di verificare quali siano le motivazioni all’adozione in coppie di coniugi con diverso IWM. Si è voluto, nello specifico, indagare quale modello di attaccamento prevalga nei coniugi e se tale modello influenzi la decisionalità del singolo e della coppia, l’accordo o la crisi coniugale, le influenze del sociale sui coniugi e sulla loro decisionalità, la tempistica per intraprendere il percorso adottivo. Partecipanti 106 soggetti, 53 coppie di coniugi, che hanno intrapreso il percorso adottivo presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno. Tutti i coniugi non avevano figli naturali. Metodi e procedura Utilizzo dell’ Adult Attachment Interview (AAI) (George, Kaplan e Main, 1985), per classificare gli individui come sicuri od insicuri. Il somministratore del test ha seguito un corso formazione sulle applicazioni della teoria dell’attaccamento. Inoltre è stato anche utilizzato il Parental Bonding Instrument (PBI) (Parker, Tupling, Brown, 1979), “Scala per la valutazione del legame con i genitori”, che è un questionario ad auto-somministrazione (compilato separatamente dai coniugi) di valutazione della qualità delle cure offerte da entrambi i genitori durante l’infanzia fino ai 16 anni di età su due assi: “Cura” ed “Iperprotezione”. I due strumenti sono stati utilizzati in relazione tra loro, poiché con L’AAI abbiamo individuato lo stato mentale dei soggetti nei confronti dell’attaccamento con i propri genitori e con il PBI abbiamo cercato di comprendere se tale stato mentale potesse essere rapportabile al tipo di rappresentazione che i soggetti stessi avessero della relazione con la propria madre e con il proprio padre. Secondo i teorici del PBI, questa relazione può essere prevalentemente basata su di uno schema relazionale valutato come di iperprotezione oppure di negligenza oppure come vincolo affettuoso ottimale. Infine, è stato somministrato un questionario, costruito ad hoc, che indagava motivi, tempistica, aspetti contestuali e relazionali relativi all’intraprendere l’iter adottivo. Questo questionario è stato compilato congiuntamente dai coniugi. Risultati e conclusioni Al PBI prevale per tutto il campione una dichiarazione di un’ottima relazionalità, anche se, al pari di dati percentuali (14%), si sono evinte pure relazioni costrittive ed assenti. I soggetti che attraverso il PBI hanno narrato di relazioni costrittive ed assenti, all’AAI sono risultati rientrare rispettivamente nel modello mentale preoccupato e nel modello mentale distanziante. Abbiamo isolato solo le coppie di coniugi che avessero il medesimo tipo di attaccamento (n. 25 sicuro, n. 10 preoccupato e n. 8 distanziante): per la coppia con IWM distanziante l’adozione è intesa, nella maggior parte dei casi, solo come l’ultima spiaggia per avere figli. Il non avere figli naturali ha comportato una crisi nell’80% dei casi per la coppia con modello di attaccamento preoccupato; li ha sollecitati ad intraprendere il percorso adottivo a detta della coppia con IWM sicuro (quasi il 90%); il 60% delle coppie con modello di attaccamento distanziante ha dichiarato che il non avere figli non li ha preoccupati, ma nemmeno li ha sollecitati a fare altro, come, ad esempio, intraprendere il percorso adottivo. Le coppie sia con modello di attaccamento preoccupato che distanziante hanno subìto il condizionamento di altre persone: in maggior misura dei parenti per la coppia con IWM preoccupato, in primis degli amici/conoscenti per la coppia con IWM distanziante. I coniugi con IWM sicuro hanno deciso in breve tempo (entro i 5 anni di matrimonio) di intraprendere il percorso adottivo (90%); un modello di insicurezza ha favorito il posticipare (11 anni e oltre di matrimonio) la decisione nel tempo (20%). Rispetto ai valori normativi orientativi (cfr. Brennan, Clark, Shaver, 1998), sul gruppo di coniugi con medesimo IWM sono stati calcolati i punteggi medi delle diverse tipologie di attaccamento e le relative deviazioni standard. Da ciò si sono osservati valori medi nettamente più elevati. Le 10 coppie non concordi erano costituite tutte da un coniuge con IWM sicuro, mentre l’altro coniuge presentava in 7 casi IWM preoccupato e in 3 casi IWM distanziante. Il nostro studio si amplierà a breve con una replica della ricerca che preveda un confronto tra le risposte di coniugi senza figli naturali che hanno scelto di adottare e quelli che non hanno effettuato questa scelta. Inoltre, si cercherà anche di approfondire le rappresentazioni reciproche che coniugi hanno della propria relazione di coppia e delle influenze di coppia. Inoltre, tra le variabili indagate ci sarà anche quella relativa ai fattori socio-economici.

Motivazioni all’adozione e modelli familiari di attaccamento: uno studio esplorativo

SAVARESE, Giulia
2010-01-01

Abstract

Introduzione I “Modelli Operativi Interni” (in acronimo IWM), ovvero rappresentazioni organizzate attorno alle aspettative di risposta delle figure di attaccamento, permettono di prevedere il comportamento dell’altro e guidano le risposte, prima del bambino e poi dell’adulto, specie in situazioni di ansia o di bisogno (Attili, 2001). Il modello mentale interno che ciascun genitore ha della propria figura di attaccamento regola il modo in cui sceglie e si comporta con il partner e si relaziona con il figlio. Ciò avvalora l’ipotesi della “trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento”, secondo la quale i genitori tendono a trasmettere il proprio modello di attaccamento ai figli. Tale modello può generare: un soggetto “sicuro”, un soggetto “preoccupato”, un soggetto “distanziante” (Simonelli, Calvo, 2002). Obiettivo L'obiettivo dello studio è stato quello di verificare quali siano le motivazioni all’adozione in coppie di coniugi con diverso IWM. Si è voluto, nello specifico, indagare quale modello di attaccamento prevalga nei coniugi e se tale modello influenzi la decisionalità del singolo e della coppia, l’accordo o la crisi coniugale, le influenze del sociale sui coniugi e sulla loro decisionalità, la tempistica per intraprendere il percorso adottivo. Partecipanti 106 soggetti, 53 coppie di coniugi, che hanno intrapreso il percorso adottivo presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno. Tutti i coniugi non avevano figli naturali. Metodi e procedura Utilizzo dell’ Adult Attachment Interview (AAI) (George, Kaplan e Main, 1985), per classificare gli individui come sicuri od insicuri. Il somministratore del test ha seguito un corso formazione sulle applicazioni della teoria dell’attaccamento. Inoltre è stato anche utilizzato il Parental Bonding Instrument (PBI) (Parker, Tupling, Brown, 1979), “Scala per la valutazione del legame con i genitori”, che è un questionario ad auto-somministrazione (compilato separatamente dai coniugi) di valutazione della qualità delle cure offerte da entrambi i genitori durante l’infanzia fino ai 16 anni di età su due assi: “Cura” ed “Iperprotezione”. I due strumenti sono stati utilizzati in relazione tra loro, poiché con L’AAI abbiamo individuato lo stato mentale dei soggetti nei confronti dell’attaccamento con i propri genitori e con il PBI abbiamo cercato di comprendere se tale stato mentale potesse essere rapportabile al tipo di rappresentazione che i soggetti stessi avessero della relazione con la propria madre e con il proprio padre. Secondo i teorici del PBI, questa relazione può essere prevalentemente basata su di uno schema relazionale valutato come di iperprotezione oppure di negligenza oppure come vincolo affettuoso ottimale. Infine, è stato somministrato un questionario, costruito ad hoc, che indagava motivi, tempistica, aspetti contestuali e relazionali relativi all’intraprendere l’iter adottivo. Questo questionario è stato compilato congiuntamente dai coniugi. Risultati e conclusioni Al PBI prevale per tutto il campione una dichiarazione di un’ottima relazionalità, anche se, al pari di dati percentuali (14%), si sono evinte pure relazioni costrittive ed assenti. I soggetti che attraverso il PBI hanno narrato di relazioni costrittive ed assenti, all’AAI sono risultati rientrare rispettivamente nel modello mentale preoccupato e nel modello mentale distanziante. Abbiamo isolato solo le coppie di coniugi che avessero il medesimo tipo di attaccamento (n. 25 sicuro, n. 10 preoccupato e n. 8 distanziante): per la coppia con IWM distanziante l’adozione è intesa, nella maggior parte dei casi, solo come l’ultima spiaggia per avere figli. Il non avere figli naturali ha comportato una crisi nell’80% dei casi per la coppia con modello di attaccamento preoccupato; li ha sollecitati ad intraprendere il percorso adottivo a detta della coppia con IWM sicuro (quasi il 90%); il 60% delle coppie con modello di attaccamento distanziante ha dichiarato che il non avere figli non li ha preoccupati, ma nemmeno li ha sollecitati a fare altro, come, ad esempio, intraprendere il percorso adottivo. Le coppie sia con modello di attaccamento preoccupato che distanziante hanno subìto il condizionamento di altre persone: in maggior misura dei parenti per la coppia con IWM preoccupato, in primis degli amici/conoscenti per la coppia con IWM distanziante. I coniugi con IWM sicuro hanno deciso in breve tempo (entro i 5 anni di matrimonio) di intraprendere il percorso adottivo (90%); un modello di insicurezza ha favorito il posticipare (11 anni e oltre di matrimonio) la decisione nel tempo (20%). Rispetto ai valori normativi orientativi (cfr. Brennan, Clark, Shaver, 1998), sul gruppo di coniugi con medesimo IWM sono stati calcolati i punteggi medi delle diverse tipologie di attaccamento e le relative deviazioni standard. Da ciò si sono osservati valori medi nettamente più elevati. Le 10 coppie non concordi erano costituite tutte da un coniuge con IWM sicuro, mentre l’altro coniuge presentava in 7 casi IWM preoccupato e in 3 casi IWM distanziante. Il nostro studio si amplierà a breve con una replica della ricerca che preveda un confronto tra le risposte di coniugi senza figli naturali che hanno scelto di adottare e quelli che non hanno effettuato questa scelta. Inoltre, si cercherà anche di approfondire le rappresentazioni reciproche che coniugi hanno della propria relazione di coppia e delle influenze di coppia. Inoltre, tra le variabili indagate ci sarà anche quella relativa ai fattori socio-economici.
2010
9780000000002
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3000761
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