Nel contributo si colgono alcuni aspetti inediti del processo di formazione della tipologia comica cavota, lungo un percorso che da performances effimere conduce alla farsa cavaiola. In particolare si sottolinea come l’uso deformato del dialetto locale diventi, accanto al motivo della satira e dello sberleffo municipale, un forte elemento di connotazione identificativa di una tradizione teatrale locale che si esaurisce nei primi decenni del Seicento. In funzione comico-caricaturale il cavoto ha caratterizzato soprattutto la lingua della drammaturgia di Vincenzo Braca; ma qualche rara testimonianza rinvenuta assicura la sua fortuna di dialetto letterario anche fuori la provincia salernitana. Per la Farza de la Maestra si sottolinea, tra l’altro, come nel vivace dialogato del testo emerga un lessico specialistico, di particolare interesse, connesso all’insegnamento dell’arte del ricamo e del cucito in una scuola di avviamento al mestiere del Cinquecento.
Dal teatro cavoto alla farsa cavaiola: percorsi, forme e lingua di un genere di periferia
TROIANO, Rosa
2010-01-01
Abstract
Nel contributo si colgono alcuni aspetti inediti del processo di formazione della tipologia comica cavota, lungo un percorso che da performances effimere conduce alla farsa cavaiola. In particolare si sottolinea come l’uso deformato del dialetto locale diventi, accanto al motivo della satira e dello sberleffo municipale, un forte elemento di connotazione identificativa di una tradizione teatrale locale che si esaurisce nei primi decenni del Seicento. In funzione comico-caricaturale il cavoto ha caratterizzato soprattutto la lingua della drammaturgia di Vincenzo Braca; ma qualche rara testimonianza rinvenuta assicura la sua fortuna di dialetto letterario anche fuori la provincia salernitana. Per la Farza de la Maestra si sottolinea, tra l’altro, come nel vivace dialogato del testo emerga un lessico specialistico, di particolare interesse, connesso all’insegnamento dell’arte del ricamo e del cucito in una scuola di avviamento al mestiere del Cinquecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.