Il testo introduce il volume pubblicato da Mauro Vincenti, dove l’autore affronta – approfondendo ulteriormente le tematiche sviluppate nell’ambito del corso di dottorato di ricerca in “Ingegneria delle strutture e del recupero edilizio e urbano” – il tema del rapporto fra il parco e la città. Come ha messo in luce Salvatore Natoli, «La natura è il divenire, ma è anche l'insieme delle leggi che ne governano il mutamento. In questo senso la natura trasformandosi si mantiene e mantenendosi continuamente cambia. Di questo l'umanità si rese conto molto presto e i greci, all'origine del pensiero occidentale, concepirono la phýsis come ciò che è stabile e insieme irrevocabilmente mutevole. Questo e non altro è, infatti, il significato più antico e profondo della parola phýsis: con tale termine i greci designarono ciò che continuamente si genera, che nasce o si produce secondo quanto il verbo phúo propriamente significa. (…) Se è così, la natura è ciò che cambia, quel che non cambia non è naturale. Eppure la natura sta: c'è in essa qualcosa che non si modifica, appunto l'insieme delle leggi che la governano. (…) Tuttavia, pur ammesso che esistano delle leggi naturali immutabili, ciò non toglie che la loro eternità, lungi dal negare il mutamento, lo produce. Per altro verso, le forme che la natura produce non si conservano in eterno, ma, al contrario, a fronte di quelle che periscono altre ne nascono, sicchè la natura non solo si riproduce nel tempo, ma nel tempo si innova: in formula, essa si differenzia e si costruisce. Alla luce di queste considerazioni, risulta evidente che la natura in realtà coincide con la storia delle sue trasformazioni e in questo senso essa fabbrica illimitatamente se stessa» (1) Dare conto della continua oscillazione tra le due opposte modalità con cui la natura agisce, quando trasformandosi si mantiene, e, mantenendosi, continuamente cambia, può essere proprio uno dei temi che possono essere sviluppati oggi per il progetto di un parco per la città contemporanea; un parco inserito organicamente nel contesto in cui è collocato e capace di interagire con esso; un parco riconoscibile in maniera chiara come un luogo fortemente pubblico, capace di attrarre e nello stesso tempo capace di estendere percettivamente la sua presenza oltre i suoi confini fisici.

La natura nelle città: descrizione, percezione, progetto.

VANACORE, Roberto
2010-01-01

Abstract

Il testo introduce il volume pubblicato da Mauro Vincenti, dove l’autore affronta – approfondendo ulteriormente le tematiche sviluppate nell’ambito del corso di dottorato di ricerca in “Ingegneria delle strutture e del recupero edilizio e urbano” – il tema del rapporto fra il parco e la città. Come ha messo in luce Salvatore Natoli, «La natura è il divenire, ma è anche l'insieme delle leggi che ne governano il mutamento. In questo senso la natura trasformandosi si mantiene e mantenendosi continuamente cambia. Di questo l'umanità si rese conto molto presto e i greci, all'origine del pensiero occidentale, concepirono la phýsis come ciò che è stabile e insieme irrevocabilmente mutevole. Questo e non altro è, infatti, il significato più antico e profondo della parola phýsis: con tale termine i greci designarono ciò che continuamente si genera, che nasce o si produce secondo quanto il verbo phúo propriamente significa. (…) Se è così, la natura è ciò che cambia, quel che non cambia non è naturale. Eppure la natura sta: c'è in essa qualcosa che non si modifica, appunto l'insieme delle leggi che la governano. (…) Tuttavia, pur ammesso che esistano delle leggi naturali immutabili, ciò non toglie che la loro eternità, lungi dal negare il mutamento, lo produce. Per altro verso, le forme che la natura produce non si conservano in eterno, ma, al contrario, a fronte di quelle che periscono altre ne nascono, sicchè la natura non solo si riproduce nel tempo, ma nel tempo si innova: in formula, essa si differenzia e si costruisce. Alla luce di queste considerazioni, risulta evidente che la natura in realtà coincide con la storia delle sue trasformazioni e in questo senso essa fabbrica illimitatamente se stessa» (1) Dare conto della continua oscillazione tra le due opposte modalità con cui la natura agisce, quando trasformandosi si mantiene, e, mantenendosi, continuamente cambia, può essere proprio uno dei temi che possono essere sviluppati oggi per il progetto di un parco per la città contemporanea; un parco inserito organicamente nel contesto in cui è collocato e capace di interagire con esso; un parco riconoscibile in maniera chiara come un luogo fortemente pubblico, capace di attrarre e nello stesso tempo capace di estendere percettivamente la sua presenza oltre i suoi confini fisici.
2010
9788860554796
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3017649
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