Introduzione La conclusione di un percorso formativo, come quello universitario, rappresenta cronologicamente la fase terminale di un processo che ha coinvolto lo studente sia nell’acquisizione delle conoscenze e competenze, sia nelle modificazioni intrapsichiche ed interpersonali. Nel raccontare di sé, lo studente ri-significa il senso del proprio percorso e lo colloca all’interno delle trame di una storia personale più ampia, in cui si situano personaggi ed eventi. Per cogliere tali percorsi e dinamiche, si può utilizzare il metodo narrativo-biografico, in quanto esso considera centrale l'interpretazione della realtà descritta attraverso le narrazioni intrapersonali e intersoggettive delle esperienze vissute. Dunque, tale metodo aiuta a comprendere meglio quella modalità di pensiero che assume un ruolo fondamentale nel determinare i vissuti prodotti dalle esperienze e ad individuare dimensioni legate all’identità personale e sociale degli individui (Smorti, 1994; 1997). In generale, le storie con cui interpretiamo e riportiamo le nostre esperienze della realtà determinano il significato che attribuiamo a quest'ultima (Bruner, 1991; Groppo et al., 1999). Ipotesi Le dediche ed i ringraziamenti delle tesi di laurea, in quanto narrazioni spontanee di sé dello studente, permettono di accedere alla ricostruzione autobiografica del suo percorso di vita, in cui le esperienze di studio si intrecciano con le altre esperienze, presenti e passate, nonché con le proiezioni per il futuro. Obiettivi Esplorare le dimensioni autobiografiche di studentesse universitarie attraverso l’analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle loro tesi di laurea. Metodo Analisi di un corpus testuale costituito da dediche e ringraziamenti contenuti in 140 tesi di laurea dei vari corsi di studio della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno (tesi discusse tra gli anni accademici 2003 e 2010). L’analisi del testo è stata eseguita con il software TLab 5,5 (Lancia, 2004). Risultati e discussione Emergono quattro dimensioni narrative, attraverso le quali le studentesse danno significato al loro percorso di studi universitario. L’analisi tematica dei contesti elementari ha, infatti, evidenziato i seguenti cluster: - primo cluster (13,16% dell’unità di contesto): si concentra sulle tematiche legate al “morire”. Le dediche e i ringraziamenti sono rivolte a persone non più in vita, a figure quasi “angeliche” che, con la loro presenza simbolica, hanno “protetto” gli studenti lungo il percorso di studi; - secondo cluster (29,82 % dell’unità di contesto): si concentra sulla ruolo del “professore”, quale figura a cui essere riconoscenti per aver mostrato sensibilità, interesse, sostegno, ed aver fornito aiuto. E’ il “ruolo di mentoring del docente relatore”, che ha sostenuto ed aiutato il laureando affinché raggiungesse il proprio traguardo formativo; si tratta di una aiuto concreto, ma anche di una presenza affettiva che ha permesso sia di superar le “paure” legate al percorso di studi, sia di evitare insuccessi e deludere se stessi ed i propri genitori; - terzo cluster (32,46% dell’unità di contesto): richiama al ruolo dei “genitori” e dei “familiari/propri cari”, ovvero l’”holding familiare”. Si tratta di un contenimento affettivo e concreto, collegato ad un percorso formativo a volte complesso, in cui il calore, l’amore, il sostegno e la comprensione dei propri cari sono diventati elementi decisivi per contenere lo stress e la fatica dello studio; - quarto cluster (24,56% dell’unità di contesto): richiama la parola “esami”. Si tratta di una dimensione in cui lo studente si vede coinvolto e si riconosce quale attore di un processo, a volte faticoso, giunto al termine e che apre alla speranza e alla progettualità per il futuro; esso si configura come una restituzione soddisfacente per quanto realizzato. Emerge, attraverso l’analisi delle emozioni narrate, una ricostruzione temporale insita nel percorso formativo. Nella dimensione del passato ritroviamo le paure e le ansie affrontate nel preparare e sostenere gli esami; la dimensione del presente si collega, invece, alla gioia ed alla soddisfazione personale per il traguardo raggiunto; nella dimensione futura, infine, primeggia l’ansia per quello che sarà, per come evolverà la propria vita lavorativa, e, probabilmente, come conseguenza, anche quella affettiva. All’ansia, per fortuna, spesso, si affianca il senso di speranza e il prevalere del possibilismo positivo per il proprio futuro. Dall’ “Analisi di associazione di parole” si evidenzia che il “ringraziamento” è collegato ad una dimensione di processo: i laureandi ringraziano chi li ha aiutati e sostenuti nel perseguire l’obiettivo “conseguimento della laurea”. Si tratta per lo più di una dimensione operativa, in cui sono coinvolti soprattutto i docenti relatori. Nella “dedica”, invece, prevale la dimensione affettiva e di sostegno, condivisa sia con i docenti relatori, sia, soprattutto, con i propri cari, familiari e partner amorosi. Research agenda Analisi delle variabili: sesso, corso di studi frequentato, area geografica di provenienza, conseguimento prima o seconda laurea.

La narrazione di sé di studentesse universitarie: analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle tesi di laurea. Abstract book del XXIV Congresso Nazionale AIP (Associazione Italiana di Psicologia) della Sezione Psicologia dello Sviluppo e ell’Educazione, Università di Genova, 19-21 settembre 2011

SAVARESE, Giulia;PECORARO, NADIA
2011-01-01

Abstract

Introduzione La conclusione di un percorso formativo, come quello universitario, rappresenta cronologicamente la fase terminale di un processo che ha coinvolto lo studente sia nell’acquisizione delle conoscenze e competenze, sia nelle modificazioni intrapsichiche ed interpersonali. Nel raccontare di sé, lo studente ri-significa il senso del proprio percorso e lo colloca all’interno delle trame di una storia personale più ampia, in cui si situano personaggi ed eventi. Per cogliere tali percorsi e dinamiche, si può utilizzare il metodo narrativo-biografico, in quanto esso considera centrale l'interpretazione della realtà descritta attraverso le narrazioni intrapersonali e intersoggettive delle esperienze vissute. Dunque, tale metodo aiuta a comprendere meglio quella modalità di pensiero che assume un ruolo fondamentale nel determinare i vissuti prodotti dalle esperienze e ad individuare dimensioni legate all’identità personale e sociale degli individui (Smorti, 1994; 1997). In generale, le storie con cui interpretiamo e riportiamo le nostre esperienze della realtà determinano il significato che attribuiamo a quest'ultima (Bruner, 1991; Groppo et al., 1999). Ipotesi Le dediche ed i ringraziamenti delle tesi di laurea, in quanto narrazioni spontanee di sé dello studente, permettono di accedere alla ricostruzione autobiografica del suo percorso di vita, in cui le esperienze di studio si intrecciano con le altre esperienze, presenti e passate, nonché con le proiezioni per il futuro. Obiettivi Esplorare le dimensioni autobiografiche di studentesse universitarie attraverso l’analisi delle dediche e dei ringraziamenti delle loro tesi di laurea. Metodo Analisi di un corpus testuale costituito da dediche e ringraziamenti contenuti in 140 tesi di laurea dei vari corsi di studio della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno (tesi discusse tra gli anni accademici 2003 e 2010). L’analisi del testo è stata eseguita con il software TLab 5,5 (Lancia, 2004). Risultati e discussione Emergono quattro dimensioni narrative, attraverso le quali le studentesse danno significato al loro percorso di studi universitario. L’analisi tematica dei contesti elementari ha, infatti, evidenziato i seguenti cluster: - primo cluster (13,16% dell’unità di contesto): si concentra sulle tematiche legate al “morire”. Le dediche e i ringraziamenti sono rivolte a persone non più in vita, a figure quasi “angeliche” che, con la loro presenza simbolica, hanno “protetto” gli studenti lungo il percorso di studi; - secondo cluster (29,82 % dell’unità di contesto): si concentra sulla ruolo del “professore”, quale figura a cui essere riconoscenti per aver mostrato sensibilità, interesse, sostegno, ed aver fornito aiuto. E’ il “ruolo di mentoring del docente relatore”, che ha sostenuto ed aiutato il laureando affinché raggiungesse il proprio traguardo formativo; si tratta di una aiuto concreto, ma anche di una presenza affettiva che ha permesso sia di superar le “paure” legate al percorso di studi, sia di evitare insuccessi e deludere se stessi ed i propri genitori; - terzo cluster (32,46% dell’unità di contesto): richiama al ruolo dei “genitori” e dei “familiari/propri cari”, ovvero l’”holding familiare”. Si tratta di un contenimento affettivo e concreto, collegato ad un percorso formativo a volte complesso, in cui il calore, l’amore, il sostegno e la comprensione dei propri cari sono diventati elementi decisivi per contenere lo stress e la fatica dello studio; - quarto cluster (24,56% dell’unità di contesto): richiama la parola “esami”. Si tratta di una dimensione in cui lo studente si vede coinvolto e si riconosce quale attore di un processo, a volte faticoso, giunto al termine e che apre alla speranza e alla progettualità per il futuro; esso si configura come una restituzione soddisfacente per quanto realizzato. Emerge, attraverso l’analisi delle emozioni narrate, una ricostruzione temporale insita nel percorso formativo. Nella dimensione del passato ritroviamo le paure e le ansie affrontate nel preparare e sostenere gli esami; la dimensione del presente si collega, invece, alla gioia ed alla soddisfazione personale per il traguardo raggiunto; nella dimensione futura, infine, primeggia l’ansia per quello che sarà, per come evolverà la propria vita lavorativa, e, probabilmente, come conseguenza, anche quella affettiva. All’ansia, per fortuna, spesso, si affianca il senso di speranza e il prevalere del possibilismo positivo per il proprio futuro. Dall’ “Analisi di associazione di parole” si evidenzia che il “ringraziamento” è collegato ad una dimensione di processo: i laureandi ringraziano chi li ha aiutati e sostenuti nel perseguire l’obiettivo “conseguimento della laurea”. Si tratta per lo più di una dimensione operativa, in cui sono coinvolti soprattutto i docenti relatori. Nella “dedica”, invece, prevale la dimensione affettiva e di sostegno, condivisa sia con i docenti relatori, sia, soprattutto, con i propri cari, familiari e partner amorosi. Research agenda Analisi delle variabili: sesso, corso di studi frequentato, area geografica di provenienza, conseguimento prima o seconda laurea.
2011
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3037155
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