Il contributo oltre ad enucleare le novità introdotte dalla legge n. 149/2001, pone l’attenzione sulla distinzione tra l’affidamento giudiziale e quello consensuale, e su quale sia - in quest’ultima ipotesi - il ruolo del giudice tutelare, ossia se svolga un’attività di controllo di legittimità formale o di merito. Il lavoro evidenzia la nuova incidenza della capacità di discernimento nel procedimento dell’affidamento familiare, il coordinamento dell’istituto con gli artt. 330 e 333 c.c. ed una maggiore presenza dell’organo giurisdizionale anche nel momento esecutivo in conformità con l’esponenziale nuova responsabilità attribuita ai servizi sociali.

L'affidamento familiare

BARELA, Valentina
2011

Abstract

Il contributo oltre ad enucleare le novità introdotte dalla legge n. 149/2001, pone l’attenzione sulla distinzione tra l’affidamento giudiziale e quello consensuale, e su quale sia - in quest’ultima ipotesi - il ruolo del giudice tutelare, ossia se svolga un’attività di controllo di legittimità formale o di merito. Il lavoro evidenzia la nuova incidenza della capacità di discernimento nel procedimento dell’affidamento familiare, il coordinamento dell’istituto con gli artt. 330 e 333 c.c. ed una maggiore presenza dell’organo giurisdizionale anche nel momento esecutivo in conformità con l’esponenziale nuova responsabilità attribuita ai servizi sociali.
2011
9788834817742
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3040520
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