Il coinvolgimento, nell’ambito del “Secondo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” organizzato dall’Assessorato Area Tutela Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, di un campione rappresentativo della popolazione residente nell’intera provincia è stato predisposto proprio per rispondere a questa logica basata su un metodo di decisione scientificamente informato e socialmente partecipato. In un’attività di promozione di specifiche politiche ambientali e sociali occorre, dunque, allontanarsi da logiche di tipo decidi-annuncia-difendi (DAD), quelle adottate senza interpellare i cittadini in tempi utili. Questa nuova direzione nel trattamento delle decisioni riguardanti in particolare le politiche ambientali, inoltre, deve tendere a far capire ai cittadini che oltre alla scienza (degli altri) occorre usare la coscienza (la propria) e affrontare i problemi in modo più responsabile. L’indagine presentata nelle pagine seguenti, muovendosi all’interno di questa particolare ottica politica e metodologica, vuole porre l’attenzione non solo sulle dimensioni più “manifeste” degli impatti socio-ambientali, ma anche su quelle più “latenti”, in maniera tale da restituire importanza agli aspetti soggettivi legati alla social costruction of reality e alla percezione del rischio tecnologico-ambientale (Beato, 1991).

Percepire e riconoscere l’ambiente: un sondaggio tra i cittadini della Provincia di Napoli

ADDEO, FELICE;ARGENZIANO, ELENA;DIANA, Paolo
2004-01-01

Abstract

Il coinvolgimento, nell’ambito del “Secondo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” organizzato dall’Assessorato Area Tutela Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, di un campione rappresentativo della popolazione residente nell’intera provincia è stato predisposto proprio per rispondere a questa logica basata su un metodo di decisione scientificamente informato e socialmente partecipato. In un’attività di promozione di specifiche politiche ambientali e sociali occorre, dunque, allontanarsi da logiche di tipo decidi-annuncia-difendi (DAD), quelle adottate senza interpellare i cittadini in tempi utili. Questa nuova direzione nel trattamento delle decisioni riguardanti in particolare le politiche ambientali, inoltre, deve tendere a far capire ai cittadini che oltre alla scienza (degli altri) occorre usare la coscienza (la propria) e affrontare i problemi in modo più responsabile. L’indagine presentata nelle pagine seguenti, muovendosi all’interno di questa particolare ottica politica e metodologica, vuole porre l’attenzione non solo sulle dimensioni più “manifeste” degli impatti socio-ambientali, ma anche su quelle più “latenti”, in maniera tale da restituire importanza agli aspetti soggettivi legati alla social costruction of reality e alla percezione del rischio tecnologico-ambientale (Beato, 1991).
2004
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