L’articolo non si propone nessuna rivisitazione di linee (ulteriori) da Gozzano versus Montale con, a vista, il notissimo capolinea in D’Annunzio, né vuole ritornare sul notorio rapporto di attraversamento a senso unico (anche per via critica) che esiste tra i due poeti (vedi Sanguineti, Da Gozzano a Montale, 1954); né tanto meno ordinare nuove partizioni storiografiche che dal poeta torinese giungono fin dentro il Novecento, lungo il rettilineo ben disegnato, a suo tempo, da Getto (Guido Gozzano e la letteratura del Novecento, 1966); e meno che mai perdersi nella rivisitazione delle influenze letterarie sul ‘primo’ Montale, ma soltanto aggiungere un nuovo, probabile, tassello al mosaico delle letture giovanili del poeta ligure. Avendo a vessillo l’affermazione montaliana: «Naturalmente il grande semenzaio d’ogni trovata poetica è nel campo della prosa», l’ipotesi che il saggio si pone di indagare è la seguente: è possibile che Montale nei suoi anni giovanili abbia letto, a Genova, il volume postumo, uscito nel 1917, di Guido Gozzano Verso la cuna del mondo. Lettere dall’India (Milano, Treves, 1917)? considerando anche l’eventualità, decisamente più remota, della lettura degli articoli apparsi sul quotidiano “La Stampa” e sulle riviste, “La lettura”, “La donna”, “Bianco rosso e verde” dal gennaio 1914 al settembre 1916? L’articolo, dunque, passa in rassegna alcune scorie lessicali, tematiche e “immagini visuali” delle “lettere indiane” di Gozzano, rinvenibili, quasi intatte, tra le poesie, così dette del “protoMontale”, ovvero quelle anteriori agli Ossi gobettiani, ma anche più avanti.
Da Gozzano a Montale attraverso Ceylon
AJELLO, Epifanio
2005-01-01
Abstract
L’articolo non si propone nessuna rivisitazione di linee (ulteriori) da Gozzano versus Montale con, a vista, il notissimo capolinea in D’Annunzio, né vuole ritornare sul notorio rapporto di attraversamento a senso unico (anche per via critica) che esiste tra i due poeti (vedi Sanguineti, Da Gozzano a Montale, 1954); né tanto meno ordinare nuove partizioni storiografiche che dal poeta torinese giungono fin dentro il Novecento, lungo il rettilineo ben disegnato, a suo tempo, da Getto (Guido Gozzano e la letteratura del Novecento, 1966); e meno che mai perdersi nella rivisitazione delle influenze letterarie sul ‘primo’ Montale, ma soltanto aggiungere un nuovo, probabile, tassello al mosaico delle letture giovanili del poeta ligure. Avendo a vessillo l’affermazione montaliana: «Naturalmente il grande semenzaio d’ogni trovata poetica è nel campo della prosa», l’ipotesi che il saggio si pone di indagare è la seguente: è possibile che Montale nei suoi anni giovanili abbia letto, a Genova, il volume postumo, uscito nel 1917, di Guido Gozzano Verso la cuna del mondo. Lettere dall’India (Milano, Treves, 1917)? considerando anche l’eventualità, decisamente più remota, della lettura degli articoli apparsi sul quotidiano “La Stampa” e sulle riviste, “La lettura”, “La donna”, “Bianco rosso e verde” dal gennaio 1914 al settembre 1916? L’articolo, dunque, passa in rassegna alcune scorie lessicali, tematiche e “immagini visuali” delle “lettere indiane” di Gozzano, rinvenibili, quasi intatte, tra le poesie, così dette del “protoMontale”, ovvero quelle anteriori agli Ossi gobettiani, ma anche più avanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.