Nell’Autobiografia G.B. Vico ripercorre gli anni della formazione giuridica rammentando le lezioni degli ‘istituzionalisti’. In particolare, del canonista Verde: il suo un docere rigido che avrebbe prodotto il buon tecnico non certo il giurista. L’aria della scuola a tal punto si svela satura di ‘scolasticismo’ da procurare, nel giovane Vico, insofferenza per un metodo che avrebbe svilito il diritto umiliandone il < certo > e il < vero >. A quel docere difetta la profondità di una visione culturale che solo deriva dalla storia. Il rischio è vanificare una semantica di valori costruiti nel tempo storico: la vicenda di Roma, del suo diritto, quell’antica esperienza di civiltà si presenta come la più organica al < certo >, all’autorità e al peso della tradizione - ragione tutta spiegata -; e al < vero >, allo sforzo ‘innovatore’ della ragione.
Breve nota su Vico e il diritto di Roma
D'ORTA, Maurizio
1997-01-01
Abstract
Nell’Autobiografia G.B. Vico ripercorre gli anni della formazione giuridica rammentando le lezioni degli ‘istituzionalisti’. In particolare, del canonista Verde: il suo un docere rigido che avrebbe prodotto il buon tecnico non certo il giurista. L’aria della scuola a tal punto si svela satura di ‘scolasticismo’ da procurare, nel giovane Vico, insofferenza per un metodo che avrebbe svilito il diritto umiliandone il < certo > e il < vero >. A quel docere difetta la profondità di una visione culturale che solo deriva dalla storia. Il rischio è vanificare una semantica di valori costruiti nel tempo storico: la vicenda di Roma, del suo diritto, quell’antica esperienza di civiltà si presenta come la più organica al < certo >, all’autorità e al peso della tradizione - ragione tutta spiegata -; e al < vero >, allo sforzo ‘innovatore’ della ragione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.