Ferdinand de Saussure afferma la diversità concettuale che esiste tra segno e simbolo. Il segno viene definito come l'unione di una componente fisica (il tratto grafico), che costituisce il significante, e di una componente concettuale che costituisce il significato (ciò che il segno vuol rappresentare). Il simbolo invece sarebbe il prodotto di una operazione compiuta sui segni mediante la quale questi vengono correlati tra loro in un rapporto di somiglianza. Inutile dire che questa posizione è stata oggetto di critica non fosse per altro perché nella costruzione del simbolo sono le scelte culturali ad essere determinanti e non i presunti legami "naturali" di somiglianza. Umberto Eco risolve questa difficoltà di una associazione operata secondo un legame "naturale" spesso inesistente, ricorrendo ad una operazione per cui il simbolo diviene frutto di una decisione pragmatica che prende un contenuto già codificato e gli attribuisce "nuove porzioni di contenuto, quanto più possibile indeterminate e decise dal destinatario". Il simbolo, in ogni caso, è la rappresentazione visibile dell'invisibile. L'attività simbolica è espressa in molte forme: suoni, immagini, segni grafici, manufatti,ecc. A tal proposito vengono riportati alcuni esempi di opere di architettura in cui il valore simbolico è chiaramente alla base della ideazione progettuale e ne costituisce contemporaneamente l'ispirazione e l'obiettivo.

Il segno grafico come valore simbolico. Il simbolo e l’architettura.

IANNIZZARO, Vincenzo
2005-01-01

Abstract

Ferdinand de Saussure afferma la diversità concettuale che esiste tra segno e simbolo. Il segno viene definito come l'unione di una componente fisica (il tratto grafico), che costituisce il significante, e di una componente concettuale che costituisce il significato (ciò che il segno vuol rappresentare). Il simbolo invece sarebbe il prodotto di una operazione compiuta sui segni mediante la quale questi vengono correlati tra loro in un rapporto di somiglianza. Inutile dire che questa posizione è stata oggetto di critica non fosse per altro perché nella costruzione del simbolo sono le scelte culturali ad essere determinanti e non i presunti legami "naturali" di somiglianza. Umberto Eco risolve questa difficoltà di una associazione operata secondo un legame "naturale" spesso inesistente, ricorrendo ad una operazione per cui il simbolo diviene frutto di una decisione pragmatica che prende un contenuto già codificato e gli attribuisce "nuove porzioni di contenuto, quanto più possibile indeterminate e decise dal destinatario". Il simbolo, in ogni caso, è la rappresentazione visibile dell'invisibile. L'attività simbolica è espressa in molte forme: suoni, immagini, segni grafici, manufatti,ecc. A tal proposito vengono riportati alcuni esempi di opere di architettura in cui il valore simbolico è chiaramente alla base della ideazione progettuale e ne costituisce contemporaneamente l'ispirazione e l'obiettivo.
2005
8496377415
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