La disciplina delle attività d’informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazione, definita dalla Legge 150/00 che ne determina finalità e ambiti di applicazione, sta stabilizzando una pluralità di registri che è possibile aggregare nella varietà dell’italiano istituzionale. I diversi processi d’informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni spesso veicolano le stesse informazioni utilizzando, però, differenti linguaggi e tipi di testo, in particolare in forma scritta, determinati proprio dalle diverse finalità pragmatiche e, in particolare, dai differenti media e veicoli comunicativi utilizzati. Lo studio s’inquadra nel campo degli studi sociolinguistici e lessicografici per le lingue tecnico-speciali e si avvale del trattamento statistico computazionale per analizzare il materiale testuale raccolto attraverso l’estrazione automatica delle parole individuate come terminologiche di dominio, utilizzando NOOJ, software per NLP. Sono stati costruiti corpora di testi di documenti del domino dell’informazione comunitaria, in lingua italiana e in formato digitale. I testi sono stati analizzati seguendo un modello che li classifica in base alle finalità della legge 150/00, alle funzioni del testo, ai contesti pragmatico-comunicativi, al tipo di testo e di comunicatore. Attraverso questa classificazione dei testi sono emerse tracce del passaggio dai tipi di testo connotati da un lessico tecnico-speciale ai tipi di testo che, andando nella direzione della pubblicità sociale, accrescono la leggibilità e comprensibilità attraverso l’uso del lessico comune. L'osservazione dell’uso delle parole terminologiche è scaturita dall’esigenza di verificare l’ipotesi che questi termini, oltre ad essere indicatori del grado di settorialità di una lingua e, dunque, segno verbale di un dominio di conoscenza specifico, possono essere anche considerati utili tracce per indagare le variazioni sull’asse della diafasia di un continuum linguistico che va dalla polarità della lingua speciale del lessico legislativo proprio della comunicazione normativa al lessico della lingua comune e spesso metaforico della pubblicità sociale, passando per la comunicazione della trasparenza amministrativa, soggetta ai processi di semplificazione del linguaggio, volta a garantire l’accessibilità alle informazioni per ampie fasce di pubblico. Attraverso questa indagine sugli usi lessicali si è inteso sostenere la teoria della tipologia dei testi di Sabatini, secondo il quale i testi possono essere classificati in “molto vicolanti”, “mediamente vincolanti”, “poco vincolanti” in relazione al patto interpretativo tra autore del testo e fruitore. Pertanto questo studio espone evidenze empiriche tese a dimostrare quanto l’uso e la frequenza delle parole terminologiche, in quanto parole portatrici di significato specifico, possa essere un segnale non solo della settorialità della lingua, ma anche del passaggio dalla “rigidità” dei tipi di testo della comunicazione normativa, caratterizzata da un lessico speciale, alla “flessibilità” dei tipi di testo della pubblicità sociale, caratterizzata da una lessicalità d’uso comune e, talvolta metaforico, volta a favorire la divulgazione delle informazioni presso il grande pubblico dei cittadini.

L’italiano istituzionale e le sue varietà d’uso pubblico. Aspetti lessicali nei tipi di testo d’informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni

VELLUTINO, Daniela;MARANO, FEDERICA;ELIA, Annibale
2012-01-01

Abstract

La disciplina delle attività d’informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazione, definita dalla Legge 150/00 che ne determina finalità e ambiti di applicazione, sta stabilizzando una pluralità di registri che è possibile aggregare nella varietà dell’italiano istituzionale. I diversi processi d’informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni spesso veicolano le stesse informazioni utilizzando, però, differenti linguaggi e tipi di testo, in particolare in forma scritta, determinati proprio dalle diverse finalità pragmatiche e, in particolare, dai differenti media e veicoli comunicativi utilizzati. Lo studio s’inquadra nel campo degli studi sociolinguistici e lessicografici per le lingue tecnico-speciali e si avvale del trattamento statistico computazionale per analizzare il materiale testuale raccolto attraverso l’estrazione automatica delle parole individuate come terminologiche di dominio, utilizzando NOOJ, software per NLP. Sono stati costruiti corpora di testi di documenti del domino dell’informazione comunitaria, in lingua italiana e in formato digitale. I testi sono stati analizzati seguendo un modello che li classifica in base alle finalità della legge 150/00, alle funzioni del testo, ai contesti pragmatico-comunicativi, al tipo di testo e di comunicatore. Attraverso questa classificazione dei testi sono emerse tracce del passaggio dai tipi di testo connotati da un lessico tecnico-speciale ai tipi di testo che, andando nella direzione della pubblicità sociale, accrescono la leggibilità e comprensibilità attraverso l’uso del lessico comune. L'osservazione dell’uso delle parole terminologiche è scaturita dall’esigenza di verificare l’ipotesi che questi termini, oltre ad essere indicatori del grado di settorialità di una lingua e, dunque, segno verbale di un dominio di conoscenza specifico, possono essere anche considerati utili tracce per indagare le variazioni sull’asse della diafasia di un continuum linguistico che va dalla polarità della lingua speciale del lessico legislativo proprio della comunicazione normativa al lessico della lingua comune e spesso metaforico della pubblicità sociale, passando per la comunicazione della trasparenza amministrativa, soggetta ai processi di semplificazione del linguaggio, volta a garantire l’accessibilità alle informazioni per ampie fasce di pubblico. Attraverso questa indagine sugli usi lessicali si è inteso sostenere la teoria della tipologia dei testi di Sabatini, secondo il quale i testi possono essere classificati in “molto vicolanti”, “mediamente vincolanti”, “poco vincolanti” in relazione al patto interpretativo tra autore del testo e fruitore. Pertanto questo studio espone evidenze empiriche tese a dimostrare quanto l’uso e la frequenza delle parole terminologiche, in quanto parole portatrici di significato specifico, possa essere un segnale non solo della settorialità della lingua, ma anche del passaggio dalla “rigidità” dei tipi di testo della comunicazione normativa, caratterizzata da un lessico speciale, alla “flessibilità” dei tipi di testo della pubblicità sociale, caratterizzata da una lessicalità d’uso comune e, talvolta metaforico, volta a favorire la divulgazione delle informazioni presso il grande pubblico dei cittadini.
2012
9788876674334
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3692677
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