L'articolo affronta il problema della ceramica detta protomaiolica, una tipologia di manufatto ampiamente attestata in Italia meridionale distinta dalla maiolica arcaica per un minore quantitativo di stagno all'interno del rivestimento che, chimicamente, risulta ancora un composto vetroso e pertanto non può annoverarsi tra gli smalti. La differenza della composizione entra fortemente nel processo della produzione di tali contenitori ceramici, la cui produzione è veicolati dai figuli arabi deportati a Lucera da Federico II nella prima metà del XIII secolo. Le produzioni di questi esperti ceramisti influenzarono le botteghe artigiane di tutta l'Italia meridionale che iniziarono varie sperimentazioni più o meno riuscite per eguagliare le ceramiche lucerine.
La protomaiolica del castello di Lagopesole in Basilicata
FIORILLO, ROSA
2003-01-01
Abstract
L'articolo affronta il problema della ceramica detta protomaiolica, una tipologia di manufatto ampiamente attestata in Italia meridionale distinta dalla maiolica arcaica per un minore quantitativo di stagno all'interno del rivestimento che, chimicamente, risulta ancora un composto vetroso e pertanto non può annoverarsi tra gli smalti. La differenza della composizione entra fortemente nel processo della produzione di tali contenitori ceramici, la cui produzione è veicolati dai figuli arabi deportati a Lucera da Federico II nella prima metà del XIII secolo. Le produzioni di questi esperti ceramisti influenzarono le botteghe artigiane di tutta l'Italia meridionale che iniziarono varie sperimentazioni più o meno riuscite per eguagliare le ceramiche lucerine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.