Il 12 aprile 2010 il Tribunale di Milano in persona del giudice Oscar Magi ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna di tre top managers dell’Internet Provider Google per violazione della normativa italiana sul trattamento dei dati personali. La vicenda traeva origine dalla pubblicazione su Google Video, nel settembre 2006, di un filmato ripreso da un telefonino in cui un ragazzo disabile veniva offeso e dileggiato da alcuni compagni di scuola a Torino. Oltre al tema della responsabilità dei fornitori di servizi per i contenuti immessi dagli utenti, disciplinato in Italia dalla direttiva comunitaria 2000/31 sul commercio elettronico, il caso si è rivelato interessante sotto numerosi profili, tra cui soprattutto quello del rapporto tra la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e la disciplina delle nuove tecnologie.
Libertà della rete e libertà di espressione vs. dignità personale e privacy: a margine del caso Google/Vividown
ORIOLO, Anna
2012-01-01
Abstract
Il 12 aprile 2010 il Tribunale di Milano in persona del giudice Oscar Magi ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna di tre top managers dell’Internet Provider Google per violazione della normativa italiana sul trattamento dei dati personali. La vicenda traeva origine dalla pubblicazione su Google Video, nel settembre 2006, di un filmato ripreso da un telefonino in cui un ragazzo disabile veniva offeso e dileggiato da alcuni compagni di scuola a Torino. Oltre al tema della responsabilità dei fornitori di servizi per i contenuti immessi dagli utenti, disciplinato in Italia dalla direttiva comunitaria 2000/31 sul commercio elettronico, il caso si è rivelato interessante sotto numerosi profili, tra cui soprattutto quello del rapporto tra la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e la disciplina delle nuove tecnologie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.