Indagare il tema del processo progettuale, esaminandone il mutamento in relazione alla disciplina della rappresentazione è fondamentale per comprendere le relazioni che sussistono tra architettura e preesistenza. Così, partendo da una riflessione che interessa le forme e i significati dell'abitare contemporaneo si è delineato il rapporto intimo che s'instaura tra progettazione architettonica e rappresentazione. Non esaurendosi negli spazi e usi interni dell'alloggio, l'abitare è da intendersi nei suoi significati più ampi, a comprendere una pluralità di spazi esterni e di pratiche che li attraversano. Ecco quindi che i significati dell'abitare sono estesi fino a considerare l'abitabilità dello spazio pubblico, fondamentale nell'articolazione della forma urbana e che nella città contemporanea risulta spesso degradato sia nei caratteri fisici, sia negli usi e nei significati. La riflessione condotta è che le idee progettuali, che attualmente intervengono su parti della città, devono essere generate non solo dall'esigenza di controllare la scala fisica dello spazio urbano, bensì anche lo spazio inteso come luogo della rappresentazione (dei processi sociali, culturali, ecc.). Ciò significa individuare anche la specificità di parti urbane da riqualificare, come valore aggiunto e strategico per un rinvenimento molto più importante che è quello l'immagine dei luoghi e della corrispondente identità sociale. Non è dunque la forma fisica in se che ha importanza, quanto l'immagine del disegno urbano che emerge e che può influenzare la fase di progettazione. Osservare la città – creare un rapporto tra osservatore e architettura osservata – affidandoci al disegno cosciente è un modo per cogliere l'essenzialità dei luoghi. Al centro del processo dell'architettura vi è un modello concettuale, di spazio e percezione, che si è diversamente concretizzato, nelle varie epoche, a seconda delle tecnologie grafiche: cambiano le modalità di rappresentazione, gli strumenti, cambia la comunicazione tra gli attori coinvolti nella progettazione e, cosa più importante, cambia la qualità dei progetti. Questo processo necessità in tutto il suo iter, di tutte le sfaccettature che il disegno può offrire, dallo schizzo fino alle attuali metodologie BIM. Perché, se lo spazio classico della rappresentazione è caratterizzato tradizionalmente dalle tre dimensioni, oggi questo spazio può diventare ad n dimensioni, con aspetti quali tempi, costi, materiali, ecc. La combinazione e la coesistenza di problematiche progettuali, economiche, costruttive, tecnologico-costruttive, infrastrutturali, ecologiche e di tutela, impongono necessariamente un controllo ed una programmazione delle attività edilizie, nonché la valutazione della loro compatibilità con le trasformazioni che continuamente investono il sistema complesso delle città. Ecco perché la produzione di disegni, schizzi, modelli digitali e fisici, nell'ambito del processo di progettazione, è fondamentale, per comprendere ancora una volta come la complessità dello spazio, materiale e immateriale, della città necessita di un approccio di tipo interdisciplinare.

Rappresentazione è Progettazione

BARBA, SALVATORE;VANACORE, Roberto;GIORDANO, CARLA
2012-01-01

Abstract

Indagare il tema del processo progettuale, esaminandone il mutamento in relazione alla disciplina della rappresentazione è fondamentale per comprendere le relazioni che sussistono tra architettura e preesistenza. Così, partendo da una riflessione che interessa le forme e i significati dell'abitare contemporaneo si è delineato il rapporto intimo che s'instaura tra progettazione architettonica e rappresentazione. Non esaurendosi negli spazi e usi interni dell'alloggio, l'abitare è da intendersi nei suoi significati più ampi, a comprendere una pluralità di spazi esterni e di pratiche che li attraversano. Ecco quindi che i significati dell'abitare sono estesi fino a considerare l'abitabilità dello spazio pubblico, fondamentale nell'articolazione della forma urbana e che nella città contemporanea risulta spesso degradato sia nei caratteri fisici, sia negli usi e nei significati. La riflessione condotta è che le idee progettuali, che attualmente intervengono su parti della città, devono essere generate non solo dall'esigenza di controllare la scala fisica dello spazio urbano, bensì anche lo spazio inteso come luogo della rappresentazione (dei processi sociali, culturali, ecc.). Ciò significa individuare anche la specificità di parti urbane da riqualificare, come valore aggiunto e strategico per un rinvenimento molto più importante che è quello l'immagine dei luoghi e della corrispondente identità sociale. Non è dunque la forma fisica in se che ha importanza, quanto l'immagine del disegno urbano che emerge e che può influenzare la fase di progettazione. Osservare la città – creare un rapporto tra osservatore e architettura osservata – affidandoci al disegno cosciente è un modo per cogliere l'essenzialità dei luoghi. Al centro del processo dell'architettura vi è un modello concettuale, di spazio e percezione, che si è diversamente concretizzato, nelle varie epoche, a seconda delle tecnologie grafiche: cambiano le modalità di rappresentazione, gli strumenti, cambia la comunicazione tra gli attori coinvolti nella progettazione e, cosa più importante, cambia la qualità dei progetti. Questo processo necessità in tutto il suo iter, di tutte le sfaccettature che il disegno può offrire, dallo schizzo fino alle attuali metodologie BIM. Perché, se lo spazio classico della rappresentazione è caratterizzato tradizionalmente dalle tre dimensioni, oggi questo spazio può diventare ad n dimensioni, con aspetti quali tempi, costi, materiali, ecc. La combinazione e la coesistenza di problematiche progettuali, economiche, costruttive, tecnologico-costruttive, infrastrutturali, ecologiche e di tutela, impongono necessariamente un controllo ed una programmazione delle attività edilizie, nonché la valutazione della loro compatibilità con le trasformazioni che continuamente investono il sistema complesso delle città. Ecco perché la produzione di disegni, schizzi, modelli digitali e fisici, nell'ambito del processo di progettazione, è fondamentale, per comprendere ancora una volta come la complessità dello spazio, materiale e immateriale, della città necessita di un approccio di tipo interdisciplinare.
2012
9789871494255
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3879556
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