Viene segnata una linea di continuità nel collezionismo dei diversi rami della famiglia Ruffo, a partire dal vincolante esempio di Don Antonio, Principe della Scaletta. Le componenti del gusto collezionistico vengono indagate sia in rapporto all'epistolario, dal quale emergono i contatti diramati che intercorsero con i maggiori artisti italiani e stranieri del Seicento, sia in merito agli inventari, che consentono di registrare il progressivo accrescimento del nucleo collezionisti. Dal confronto tra il ramo di Bagnara e quello di Scilla risulta accresciuto l'interesse per la pittura napoletana del Settecento, che pertanto viene analizzato attraverso un nucleo di opere rintracciate, che ha permesso di rettificare alcune precedenti proposte attributive.
Il collezionismo dei Ruffo
PAVONE, Mario Alberto
2012-01-01
Abstract
Viene segnata una linea di continuità nel collezionismo dei diversi rami della famiglia Ruffo, a partire dal vincolante esempio di Don Antonio, Principe della Scaletta. Le componenti del gusto collezionistico vengono indagate sia in rapporto all'epistolario, dal quale emergono i contatti diramati che intercorsero con i maggiori artisti italiani e stranieri del Seicento, sia in merito agli inventari, che consentono di registrare il progressivo accrescimento del nucleo collezionisti. Dal confronto tra il ramo di Bagnara e quello di Scilla risulta accresciuto l'interesse per la pittura napoletana del Settecento, che pertanto viene analizzato attraverso un nucleo di opere rintracciate, che ha permesso di rettificare alcune precedenti proposte attributive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.