A trent'anni dal bradisismo che interessò Pozzuoli, trentadue testimoni raccontano quell'esperienza traumatica. In particolare, in questo specifico contributo viene raccolta ed analizzata la testimonianza di un amministratore che rivestiva incarichi istituzionali notevoli nella congiuntura dell'evento. A partire da questa fonte, trattata con metodo rigoroso, viene ricostruito un segmento significativo dell'esperienza vissuta da un'intera comunità con sofferenza e rischi di disgregazione. Pertanto l'identità appare ancora oggi non del tutto ricomposta e segnata da ferite aperte.

Il bradisismo: una ferita e un laboratorio aperti

SELVAGGIO, Maria Antonietta
2013-01-01

Abstract

A trent'anni dal bradisismo che interessò Pozzuoli, trentadue testimoni raccontano quell'esperienza traumatica. In particolare, in questo specifico contributo viene raccolta ed analizzata la testimonianza di un amministratore che rivestiva incarichi istituzionali notevoli nella congiuntura dell'evento. A partire da questa fonte, trattata con metodo rigoroso, viene ricostruito un segmento significativo dell'esperienza vissuta da un'intera comunità con sofferenza e rischi di disgregazione. Pertanto l'identità appare ancora oggi non del tutto ricomposta e segnata da ferite aperte.
2013
9788888623757
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4051853
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