La crisi di effettività che investe i fenomeni criminosi di riferimento per lo statuto penale della pubblica amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Una esigenza di rivisitazione sistematica di tali fatti che passi attraverso una loro ricostruzione come delitti di infedeltà nell'esercizio di funzioni pubbliche, unitamente alla rideterminazione dell'oggetto della tutela penale consente una razionalizzazione del dato normativo per una ricostruzione e riclassificazione delle fattispecie nell'ambito di un controllo integrato ed effettivo. Problemi di selezione secondaria, ed in particolare per l'art. 328 c.p., di selezione primaria investono i reati contro la pubblica amministrazione tanto da portare, nel caso di reati di qui oggetto di studio, ad una loro svalutazione contenutistica e ad una frammentazione sistematica del tipo di illecito. Il lavoro, pertanto, si propone attraverso un tentativo di razionalizzazione del dato normativo, di pervenire ad una soluzione che, in prospettiva di riforma, ma anche già in sede interpretativa, possa cogliere il reale disvalore complessivo dell'illecito penale secondo modalità di aggressione che, unitamente alla afferrabilità del bene di riferimento, possano legittimare l'intervento della sanzione più grave, affidando il controllo di fatti extrapenali al concorso di strategie multiagenziali secondo regole di rigorosa sussidiarietà.
Pubblica amministrazione e dover essere della penalità: il rifiuto e l'omissione di atti d'ufficio
SESSA, Antonino
2013-01-01
Abstract
La crisi di effettività che investe i fenomeni criminosi di riferimento per lo statuto penale della pubblica amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Una esigenza di rivisitazione sistematica di tali fatti che passi attraverso una loro ricostruzione come delitti di infedeltà nell'esercizio di funzioni pubbliche, unitamente alla rideterminazione dell'oggetto della tutela penale consente una razionalizzazione del dato normativo per una ricostruzione e riclassificazione delle fattispecie nell'ambito di un controllo integrato ed effettivo. Problemi di selezione secondaria, ed in particolare per l'art. 328 c.p., di selezione primaria investono i reati contro la pubblica amministrazione tanto da portare, nel caso di reati di qui oggetto di studio, ad una loro svalutazione contenutistica e ad una frammentazione sistematica del tipo di illecito. Il lavoro, pertanto, si propone attraverso un tentativo di razionalizzazione del dato normativo, di pervenire ad una soluzione che, in prospettiva di riforma, ma anche già in sede interpretativa, possa cogliere il reale disvalore complessivo dell'illecito penale secondo modalità di aggressione che, unitamente alla afferrabilità del bene di riferimento, possano legittimare l'intervento della sanzione più grave, affidando il controllo di fatti extrapenali al concorso di strategie multiagenziali secondo regole di rigorosa sussidiarietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.