A lungo interpretato come tributo alla figura del sovrano, specchio di una regalità che nella sontuosa ricchezza degli apparati scenografici rifletteva la natura trascendente di un’autorità concepita come diretta emanazione divina , il masque è da almeno due decenni oggetto di riletture, variamente influenzate dalla prospettiva del new historicism e dei gender studies, tese a recuperarne la matrice pluridiscorsiva . A sostenere tali revisioni vi è l’assunto di una struttura non monolitica del potere monarchico alla corte di Giacomo I, una struttura articolata, all’interno della quale un ruolo di primo piano è svolto dalla figura della sovrana Anna di Danimarca, la regina che delle forme del teatro di corte si serve per affermare una propria autonoma identità politica, spesso in armonia, ma talvolta in contrasto con il potere monocratico del sovrano. Muovendo da tale premessa, il saggio guarda al jonsoniano "The Masque of Queens" come a un caso esemplare, che nella sua storia testuale, prima ancora che nella costruzione drammaturgica, rivela la propria peculiare natura di componimento concepito per soddisfare interessi non coincidenti e tradurre sul piano della rappresentazione simbolica il senso di questa asserita identità politica.
"'a spectacle of strangeness': streghe e regine in 'The Masque of Queens'"
LOPS, Marina
2014
Abstract
A lungo interpretato come tributo alla figura del sovrano, specchio di una regalità che nella sontuosa ricchezza degli apparati scenografici rifletteva la natura trascendente di un’autorità concepita come diretta emanazione divina , il masque è da almeno due decenni oggetto di riletture, variamente influenzate dalla prospettiva del new historicism e dei gender studies, tese a recuperarne la matrice pluridiscorsiva . A sostenere tali revisioni vi è l’assunto di una struttura non monolitica del potere monarchico alla corte di Giacomo I, una struttura articolata, all’interno della quale un ruolo di primo piano è svolto dalla figura della sovrana Anna di Danimarca, la regina che delle forme del teatro di corte si serve per affermare una propria autonoma identità politica, spesso in armonia, ma talvolta in contrasto con il potere monocratico del sovrano. Muovendo da tale premessa, il saggio guarda al jonsoniano "The Masque of Queens" come a un caso esemplare, che nella sua storia testuale, prima ancora che nella costruzione drammaturgica, rivela la propria peculiare natura di componimento concepito per soddisfare interessi non coincidenti e tradurre sul piano della rappresentazione simbolica il senso di questa asserita identità politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.