La tecnologia informatica si rivela un efficace strumento per approntare procedure piú semplici e razionali, piú economiche, efficienti e specializzate per certi tipi di controversie; e internet si prospetta come un ‘luogo’ (non piú soltanto un ‘mezzo’) nel quale gli utenti hanno a disposizione anche procedimenti attivabili in maniera diretta per risolvere le controversie, coerentemente alla regola di libertà che ne è alla base. In quanto «precondizionato » dall’ingresso nell’ambiente interconnesso, l’accesso a forme online di giustizia non può rimanere avulso dal tema, piú generale, dell’accesso alla tecnologia, sí che l’esercizio in concreto dell’azione (latamente intesa) e la stessa modalità di fruizione del servizio risultano inevitabilmente influenzati da fattori quali, il c.d. digital divide, il grado di alfabetizzazione informatica, l’opportunità di un approccio user friendly quanto alle modalità di reperimento e all’utilizzo del sistema. La consapevolezza circa la non neutralità sia della ‘tecnica’ in quanto tale sia delle relative modalità applicative induce, inoltre, a chiedersi se, e in quale misura – attesa la conformazione delle procedure di risoluzione, secondo protocolli comunicativi e standard tecnici adottati dai provider – possa riflettersi sulla soluzione delle dispute. Nonostante la tendenza del diritto europeo di circoscrivere l’àmbito di operatività delle ODR ai rapporti originati dal commercio elettronico senza codificarne i procedimenti, deve escludersi che vi sia una corrispondenza esclusiva tra ODR e commercio elettronico. Occorre piuttosto valutare secondo proporzionalità l’operatività delle diverse forme di ODR rispetto agli interessi in campo: riscontri positivi si prospettano, ad esempio, là dove questi siano connotati da relazioni sociali o economiche durevoli; modico valore; serialità.

Conciliazione e mediazione telematiche nell'esperienza nazionale e straniera

IMBRENDA, Mariassunta
2015-01-01

Abstract

La tecnologia informatica si rivela un efficace strumento per approntare procedure piú semplici e razionali, piú economiche, efficienti e specializzate per certi tipi di controversie; e internet si prospetta come un ‘luogo’ (non piú soltanto un ‘mezzo’) nel quale gli utenti hanno a disposizione anche procedimenti attivabili in maniera diretta per risolvere le controversie, coerentemente alla regola di libertà che ne è alla base. In quanto «precondizionato » dall’ingresso nell’ambiente interconnesso, l’accesso a forme online di giustizia non può rimanere avulso dal tema, piú generale, dell’accesso alla tecnologia, sí che l’esercizio in concreto dell’azione (latamente intesa) e la stessa modalità di fruizione del servizio risultano inevitabilmente influenzati da fattori quali, il c.d. digital divide, il grado di alfabetizzazione informatica, l’opportunità di un approccio user friendly quanto alle modalità di reperimento e all’utilizzo del sistema. La consapevolezza circa la non neutralità sia della ‘tecnica’ in quanto tale sia delle relative modalità applicative induce, inoltre, a chiedersi se, e in quale misura – attesa la conformazione delle procedure di risoluzione, secondo protocolli comunicativi e standard tecnici adottati dai provider – possa riflettersi sulla soluzione delle dispute. Nonostante la tendenza del diritto europeo di circoscrivere l’àmbito di operatività delle ODR ai rapporti originati dal commercio elettronico senza codificarne i procedimenti, deve escludersi che vi sia una corrispondenza esclusiva tra ODR e commercio elettronico. Occorre piuttosto valutare secondo proporzionalità l’operatività delle diverse forme di ODR rispetto agli interessi in campo: riscontri positivi si prospettano, ad esempio, là dove questi siano connotati da relazioni sociali o economiche durevoli; modico valore; serialità.
2015
978-88-495-3061-2
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