Se l’incontro con l’Altro avviene attraverso la relazione e la relazione è una relazione comunicativa attraverso cui si trasmette la cultura, quando il contesto si caratterizza per la presenza di più culture si richiede l’attivazione di processi di integrazione culturale. Questi processi – non prescindendo da una visione multidimensionale – permettono il superamento delle visioni tradizionali che continuano a mantenere separati i differenti livelli ed elementi coinvolti nei processi culturali. Oggi non si può pensare di non promuovere o favorire la comunicazione interculturale perché essa è l’unica alternativa al conflitto, configurandosi come un’interazione dialogica tendente alla valorizzazione di tutte le istanze in gioco e del raggiungimento di punti di equilibrio che siano riconosciuti dalle parti coinvolte. È necessario attivare processi di trasformazione del sistema cognitivo del soggetto, affinché l’esperienza di ciascuno si realizzi come vissuto sintetico-reinterpretativo di più culture: infatti, la presenza di più culture spinge alla costruzione di identità culturali nuove, polivalenti o trans-etniche, e la comunicazione interculturale ‒ in un contesto così delineato ‒ è un processo multidimensionale di interazione tra soggetti di identità culturali diverse, che attraverso l’incontro delle culture vivono un’esperienza profonda e complessa, di conflitto/accoglienza, come preziosa opportunità di crescita personale di ciascuno, nella prospettiva di cambiare tutto ciò che è di ostacolo alla costruzione di una nuova convivenza civile.
La ri-socializzazione dei codici linguistici e simbolici: è possibile l’integrazione culturale?
MANGONE, Emiliana
2015-01-01
Abstract
Se l’incontro con l’Altro avviene attraverso la relazione e la relazione è una relazione comunicativa attraverso cui si trasmette la cultura, quando il contesto si caratterizza per la presenza di più culture si richiede l’attivazione di processi di integrazione culturale. Questi processi – non prescindendo da una visione multidimensionale – permettono il superamento delle visioni tradizionali che continuano a mantenere separati i differenti livelli ed elementi coinvolti nei processi culturali. Oggi non si può pensare di non promuovere o favorire la comunicazione interculturale perché essa è l’unica alternativa al conflitto, configurandosi come un’interazione dialogica tendente alla valorizzazione di tutte le istanze in gioco e del raggiungimento di punti di equilibrio che siano riconosciuti dalle parti coinvolte. È necessario attivare processi di trasformazione del sistema cognitivo del soggetto, affinché l’esperienza di ciascuno si realizzi come vissuto sintetico-reinterpretativo di più culture: infatti, la presenza di più culture spinge alla costruzione di identità culturali nuove, polivalenti o trans-etniche, e la comunicazione interculturale ‒ in un contesto così delineato ‒ è un processo multidimensionale di interazione tra soggetti di identità culturali diverse, che attraverso l’incontro delle culture vivono un’esperienza profonda e complessa, di conflitto/accoglienza, come preziosa opportunità di crescita personale di ciascuno, nella prospettiva di cambiare tutto ciò che è di ostacolo alla costruzione di una nuova convivenza civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.