Il saggio si sviluppa nella prospettiva della cosiddetta “svolta archiviale” (archivial turn), verificatasi alla fine del secolo scorso all’interno dell’area scientifica umanistico-sociale (Steedman 2008 e 2011; Di Cori 2014), contribuendo in particolare alla riflessione e alla discussione sul rapporto tra storia e soggettività e tra storia e memoria. Lo spunto è dato dalla riscoperta dell’esperienza educativa della Nave Asilo “Caracciolo” (Napoli, 1913-1928), grazie al recupero di un archivio privato, ora riconosciuto di “rilevante interesse storico” con decreto istituzionale. Lo studio dimostra come la soggettività sia imprescindibile per la comprensione-costruzione di significati. Soggettività intesa in una triplice articolazione: sia riferita a chi si assume il compito della ricerca sia a chi è soggetto-oggetto di ricerca, e ancora a chi riceve il frutto della scoperta interagendo con essa e arricchendola di senso. La trattazione fa da premessa a un percorso laboratoriale, che si propone di farci rivivere l’esperienza della Nave, illustrando con l’apporto delle fonti l’originalità di un nuovo discorso intorno al minore deviante ed emarginato (lo “scugnizzo”). L’archivio, da luogo dell’accumulazione, si trasforma così in un efficace strumento di reperimento, recupero e restituzione di un passato da condividere.

Archivi virtuosi e percorsi didattico-divulgativi. Viaggio nella storia della Nave Asilo «Caracciolo» attraverso le Carte Civita-Labriola-Aubry (Archivio Museo del Mare di Napoli)

SELVAGGIO, Maria Antonietta
2015-01-01

Abstract

Il saggio si sviluppa nella prospettiva della cosiddetta “svolta archiviale” (archivial turn), verificatasi alla fine del secolo scorso all’interno dell’area scientifica umanistico-sociale (Steedman 2008 e 2011; Di Cori 2014), contribuendo in particolare alla riflessione e alla discussione sul rapporto tra storia e soggettività e tra storia e memoria. Lo spunto è dato dalla riscoperta dell’esperienza educativa della Nave Asilo “Caracciolo” (Napoli, 1913-1928), grazie al recupero di un archivio privato, ora riconosciuto di “rilevante interesse storico” con decreto istituzionale. Lo studio dimostra come la soggettività sia imprescindibile per la comprensione-costruzione di significati. Soggettività intesa in una triplice articolazione: sia riferita a chi si assume il compito della ricerca sia a chi è soggetto-oggetto di ricerca, e ancora a chi riceve il frutto della scoperta interagendo con essa e arricchendola di senso. La trattazione fa da premessa a un percorso laboratoriale, che si propone di farci rivivere l’esperienza della Nave, illustrando con l’apporto delle fonti l’originalità di un nuovo discorso intorno al minore deviante ed emarginato (lo “scugnizzo”). L’archivio, da luogo dell’accumulazione, si trasforma così in un efficace strumento di reperimento, recupero e restituzione di un passato da condividere.
2015
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4659948
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact