L’A. ripropone all’attenzione i due opuscoli ‘politici’ di Melchiorre Cesarotti: il primo L’istruzione d’un cittadino a’ suoi fratelli meno istruiti, scritto su sollecitazione del Comitato di Pubblica Istruzione di Padova, nel 1797, e l’altro Il Patriottismo illuminato. Omaggio d’un cittadino alla patria, dato in luce a pochi mesi di distanza dal primo.La rilettura è condotta sulla base di alcune lettere scritte da Cesarotti proprio in quegli anni che chiariscono meglio, al di là di ogni mal posta valutazione morale, la sostanziale coerenza dell’autore, la sua fedeltà a quell’aperto e attivo ma sempre “conciliante moderato riformismo” cui non smise mai, per educazione culturale e per intima natura, di uniformarsi. In questa chiave sono riproposte le tredici clausole contenute nella famosa lettera al Merianche riassumono e condensano esemplarmente le idee politiche di Cesarotti, confermate poi da alcuni argomenti trattati in entrambi gli opuscoli, sia in merito al problema, particolarmente sentito in quegli anni, dell’istruzione, e sia riguardo al senso che Cesarotti assegnava al sintagma patriottismo illuminato, dove ‘illuminato’ è inteso in senso riduttivo di ‘ragionevole, non fanatico’, un altro esempio, per altro ben indagato da Leso, di risemantizzazione del lemma, ben lontano dall’accezione etico-politica diffusa nel triennio. Su questa base l’A. conclude che se il primo opuscolo si offre in qualche modo come il catechismo repubblicano dell’Italia direttoriale,Il Patriottismo illuminato si può leggere invece come il manifesto del moderatismo politico, dato in luce proprio negli anni cruciali del triennio giacobino in Italia.

In margine ai due opuscoli 'politici' di Melchiorre Cesarotti

MONTANILE, Filomena
2015-01-01

Abstract

L’A. ripropone all’attenzione i due opuscoli ‘politici’ di Melchiorre Cesarotti: il primo L’istruzione d’un cittadino a’ suoi fratelli meno istruiti, scritto su sollecitazione del Comitato di Pubblica Istruzione di Padova, nel 1797, e l’altro Il Patriottismo illuminato. Omaggio d’un cittadino alla patria, dato in luce a pochi mesi di distanza dal primo.La rilettura è condotta sulla base di alcune lettere scritte da Cesarotti proprio in quegli anni che chiariscono meglio, al di là di ogni mal posta valutazione morale, la sostanziale coerenza dell’autore, la sua fedeltà a quell’aperto e attivo ma sempre “conciliante moderato riformismo” cui non smise mai, per educazione culturale e per intima natura, di uniformarsi. In questa chiave sono riproposte le tredici clausole contenute nella famosa lettera al Merianche riassumono e condensano esemplarmente le idee politiche di Cesarotti, confermate poi da alcuni argomenti trattati in entrambi gli opuscoli, sia in merito al problema, particolarmente sentito in quegli anni, dell’istruzione, e sia riguardo al senso che Cesarotti assegnava al sintagma patriottismo illuminato, dove ‘illuminato’ è inteso in senso riduttivo di ‘ragionevole, non fanatico’, un altro esempio, per altro ben indagato da Leso, di risemantizzazione del lemma, ben lontano dall’accezione etico-politica diffusa nel triennio. Su questa base l’A. conclude che se il primo opuscolo si offre in qualche modo come il catechismo repubblicano dell’Italia direttoriale,Il Patriottismo illuminato si può leggere invece come il manifesto del moderatismo politico, dato in luce proprio negli anni cruciali del triennio giacobino in Italia.
2015
978-88-6866-135-9
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