Sino a tempi recenti, quando si affrontava la questione abitativa degli stranieri in Italia si faceva riferimento quasi esclusivamente alle condizioni precarie ed instabili in cui la maggioranza di essi vivevano. La prima indagine condotta dalla Fondazione Ismu sulla popolazione straniera presente in Lombardia, nel 2001, rilevava che oltre un terzo degli intervistati viveva in appartamenti condivisi con altri stranieri o presso il datore di lavoro e un intervistato su dieci in strutture d’accoglienza o alloggi di fortuna. La stessa indagine, ripetuta nel 2011, ha registrato uno scenario completamente diverso, nel quale si vede da un lato dimezzata la percentuale di intervistati che vivono in condizioni alloggiative precarie e dall’altro si registra che oltre un quinto di essi vive in case di proprietà e oltre la metà in affitto, solo o con i propri familiari (Daminato, Kulic, 2013). Anche se questi dati fanno riferimento ad una delle realtà regionali maggiormente e da più tempo caratterizzate da stanzialità (si pensi a realtà come la Campania dove invece la stanzialità sul territorio è piuttosto recente), essi sono comunque in linea con i risultati di altre importanti ricerche condotte a livello nazionale sull’inserimento abitativo degli immigrati e testimoniano l’inclusione significativa della popolazione straniera nel settore immobiliare italiano avvenuta negli ultimi anni. Oggi gli stranieri rappresentano un segmento stabile del mercato delle abitazioni, sia rispetto alle locazioni che alle compravendite.
Le soluzioni abitative
DIANA, Paolo;
2015-01-01
Abstract
Sino a tempi recenti, quando si affrontava la questione abitativa degli stranieri in Italia si faceva riferimento quasi esclusivamente alle condizioni precarie ed instabili in cui la maggioranza di essi vivevano. La prima indagine condotta dalla Fondazione Ismu sulla popolazione straniera presente in Lombardia, nel 2001, rilevava che oltre un terzo degli intervistati viveva in appartamenti condivisi con altri stranieri o presso il datore di lavoro e un intervistato su dieci in strutture d’accoglienza o alloggi di fortuna. La stessa indagine, ripetuta nel 2011, ha registrato uno scenario completamente diverso, nel quale si vede da un lato dimezzata la percentuale di intervistati che vivono in condizioni alloggiative precarie e dall’altro si registra che oltre un quinto di essi vive in case di proprietà e oltre la metà in affitto, solo o con i propri familiari (Daminato, Kulic, 2013). Anche se questi dati fanno riferimento ad una delle realtà regionali maggiormente e da più tempo caratterizzate da stanzialità (si pensi a realtà come la Campania dove invece la stanzialità sul territorio è piuttosto recente), essi sono comunque in linea con i risultati di altre importanti ricerche condotte a livello nazionale sull’inserimento abitativo degli immigrati e testimoniano l’inclusione significativa della popolazione straniera nel settore immobiliare italiano avvenuta negli ultimi anni. Oggi gli stranieri rappresentano un segmento stabile del mercato delle abitazioni, sia rispetto alle locazioni che alle compravendite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.