Lo scritto affronta anzitutto il tema della sentenza dichiarativa del fallimento dell’imprenditore, analizzandone, in primo luogo, la natura giuridica, i requisiti di forma-contenuto e gli effetti, da un lato, nei riguardi del debitore fallito e della massa e, dall’altro lato, nei riguardi dei terzi; si analizzano, altresì, il sistema di comunicazione e pubblicazione della sentenza dichiarativa di fallimento e le finalità che il legislatore ha inteso perseguire con le tecniche all’uopo prescelte. Ci si sofferma, quindi, sulla complessa tematica dell’oggetto del giudicato di fallimento. ’Il mutato quadro normativo, che ricostruisce in chiave contenziosa il procedimento per la dichiarazione di fallimento, consente oggi di fondare su più solide basi gli effetti di giudicato discendenti dalla dichiarazione di fallimento, ovvero dalla pronunzia di rigetto ed impone una rimeditazione delle soluzioni tradizionalmente adottate, in specie dalla giurisprudenza di legittimità, con riguardo alla questione dei limiti del giudicato di fallimento. Quanto al giudicato di accoglimento della domanda di fallimento, pur riconoscendosi il carattere dinamico del concetto di insolvenza, si prospetta (stante la natura di cognizione piena sottesa al giudizio di istruttoria prefallimentare) una possibile estensione del giudicato sostanziale alla sussistenza dello stato d’insolvenza, nonché dei requisiti soggettivi e dimensionali di fallibilità, i quali non possono considerarsi un mero “punto di fatto”, ma rappresentano circostanze di fatto-diritto, che si identificano con la fattispecie costitutiva della domanda di fallimento. Quanto, poi, al giudicato di rigetto, muovendosi dall’assunto che chi propone domanda di fallimento fa valere con essa il diritto di ottenere la dichiarazione di fallimento del debitore, si prospetta l’opportunità di rimeditare (con una valutazione che tenga conto delle singole circostanze del caso concreto) il tradizionale e consolidato orientamento pretorio che nega il formarsi del giudicato sul provvedimento di rigetto.

LA SENTENZA DICHIARATIVA DI FALLIMENTO: EFFETTI E STABILITÀ. IL GIUDICATO DI FALLIMENTO

DE SANTIS, Francesco
2016-01-01

Abstract

Lo scritto affronta anzitutto il tema della sentenza dichiarativa del fallimento dell’imprenditore, analizzandone, in primo luogo, la natura giuridica, i requisiti di forma-contenuto e gli effetti, da un lato, nei riguardi del debitore fallito e della massa e, dall’altro lato, nei riguardi dei terzi; si analizzano, altresì, il sistema di comunicazione e pubblicazione della sentenza dichiarativa di fallimento e le finalità che il legislatore ha inteso perseguire con le tecniche all’uopo prescelte. Ci si sofferma, quindi, sulla complessa tematica dell’oggetto del giudicato di fallimento. ’Il mutato quadro normativo, che ricostruisce in chiave contenziosa il procedimento per la dichiarazione di fallimento, consente oggi di fondare su più solide basi gli effetti di giudicato discendenti dalla dichiarazione di fallimento, ovvero dalla pronunzia di rigetto ed impone una rimeditazione delle soluzioni tradizionalmente adottate, in specie dalla giurisprudenza di legittimità, con riguardo alla questione dei limiti del giudicato di fallimento. Quanto al giudicato di accoglimento della domanda di fallimento, pur riconoscendosi il carattere dinamico del concetto di insolvenza, si prospetta (stante la natura di cognizione piena sottesa al giudizio di istruttoria prefallimentare) una possibile estensione del giudicato sostanziale alla sussistenza dello stato d’insolvenza, nonché dei requisiti soggettivi e dimensionali di fallibilità, i quali non possono considerarsi un mero “punto di fatto”, ma rappresentano circostanze di fatto-diritto, che si identificano con la fattispecie costitutiva della domanda di fallimento. Quanto, poi, al giudicato di rigetto, muovendosi dall’assunto che chi propone domanda di fallimento fa valere con essa il diritto di ottenere la dichiarazione di fallimento del debitore, si prospetta l’opportunità di rimeditare (con una valutazione che tenga conto delle singole circostanze del caso concreto) il tradizionale e consolidato orientamento pretorio che nega il formarsi del giudicato sul provvedimento di rigetto.
2016
9788859813354
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