The fight against the marsh in the Kingdom of Naples, became effective only with the advent to the throne of the Borbone in 1734, is one of the clearest signs of a new political season, oriented to a reaffirmation of the rights of the central government against the barons in the South and their local powers, of feudal origin. The construction of royal houses hunting lodge are parts of this project: the royal houses, infact, are located in areas adjacent to the great feudal lands and they are organized according to a polycentric system, whose function is to weaken or eliminate the political action of the local barons. According to a real action of territorial “reconquest”, the royal houses are conceived as nodes of a network for the direct control of the areas of the Kingdom, more or less peripheral, and, at the same time, represent a stimulus for improving them from some different points of view. In fact these areas are often degraded and marshy, plagued by malaria, as in the case of the Sele plain, where in the Wood of Persano, a few kilometers away from the coast, Carlo of Borbone ordered the construction of a royal house hunting lodge. Built in the heart of a large and luxuriant wood, consolidated and embellished by the interventions of the architect Luigi Vanvitelli, the Royal Palace of Persano becames one of the symbols of the political, economic and military power of the Borbone,but also a tool for environmental protection and a landmark for the community of the area, as a “pole” of microeconomics, powered by the royal house. As a meeting place of european culture and “intelligentia”, Persano also falls in the collective imagination of the Grand Tour, thanks to pictorial representations of its scenic beauty and to the proximity of the archaeological site of Paestum, in that time one of the more interesting objects of discovery for the travelers. Today the royal Palace, became a headquarters of a military command, continues its action for the safeguard environmental and land in the plain of Sele, thanks to the historical memory whose it is testimony, but also to the existence of a number of actors and local initiatives that, under other aspects and for different purposes, carry on the same project of conservation and upgrading territorial already conceived by the Borbone.

La lotta contro la palude nel Regno di Napoli, divenuta effettiva solo con l’avvento al trono dei Borbone nel 1734, è uno dei segnali più evidenti di una nuova stagione politica volta alla riaffermazione dei diritti del potere centrale contro i plurisecolari arbìtri del baronaggio feudale nel Mezzogiorno. Rientra nell’ambito di tale progetto anche la costruzione di residenze e casini di caccia reali, ubicati in aree attigue ai grandi possessi feudali e organizzati secondo un sistema policentrico avente la funzione di indebolire o eliminare i micropoteri locali. Secondo una vera e propria azione di “riconquista” territoriale, i presìdi reali sono concepiti come i nodi di una rete volta al controllo diretto delle aree più o meno periferiche del Regno e rappresentano al contempo uno stimolo per il miglioramento materiale ed economico di queste ultime. Si tratta infatti di zone spesso degradate, impaludate e afflitte dalla malaria, come nel caso della piana del Sele, dove, a pochi chilometri di distanza dalla costa, viene fatta edificare da Carlo di Borbone la Real Casina di Caccia di Persano. Eretta nel cuore di un rigoglioso ed esteso bosco planiziale, consolidata e abbellita dagli interventi dell’architetto Luigi Vanvitelli, la tenuta diventa uno dei simboli del potere politico, economico e militare dei Borbone, ma anche uno strumento di tutela ambientale e un punto di riferimento per la collettività della zona, quale “polo” di una microeconomia alimentata dalla casa reale. Luogo d’incontro della cultura e “intelligentia” europea del tempo, Persano rientra anche nell’immaginario collettivo del Grand Tour, grazie alle rappresentazioni pittoriche delle sue attrattive paesaggistiche e alla vicinanza del sito archeologico di Paestum, proprio allora assurto all’attenzione dei viaggiatori del tempo. Oggi la tenuta, sede di un comando militare, seguita a esercitare una funzione di salvaguardia ambientale e territoriale nella piana del Sele, grazie alla memoria storica di cui è testimonianza ma anche all’esistenza di una serie di attori e iniziative locali che, sotto altri aspetti e per diverse finalità, portano avanti il medesimo progetto di tutela e riqualificazione territoriale già concepito dai Borbone.

Paludi, residenze reali e "riconquista" del territorio in età borbonica. Il caso della Real Casina di caccia di Persano

SINISCALCHI, Silvia
2016-01-01

Abstract

The fight against the marsh in the Kingdom of Naples, became effective only with the advent to the throne of the Borbone in 1734, is one of the clearest signs of a new political season, oriented to a reaffirmation of the rights of the central government against the barons in the South and their local powers, of feudal origin. The construction of royal houses hunting lodge are parts of this project: the royal houses, infact, are located in areas adjacent to the great feudal lands and they are organized according to a polycentric system, whose function is to weaken or eliminate the political action of the local barons. According to a real action of territorial “reconquest”, the royal houses are conceived as nodes of a network for the direct control of the areas of the Kingdom, more or less peripheral, and, at the same time, represent a stimulus for improving them from some different points of view. In fact these areas are often degraded and marshy, plagued by malaria, as in the case of the Sele plain, where in the Wood of Persano, a few kilometers away from the coast, Carlo of Borbone ordered the construction of a royal house hunting lodge. Built in the heart of a large and luxuriant wood, consolidated and embellished by the interventions of the architect Luigi Vanvitelli, the Royal Palace of Persano becames one of the symbols of the political, economic and military power of the Borbone,but also a tool for environmental protection and a landmark for the community of the area, as a “pole” of microeconomics, powered by the royal house. As a meeting place of european culture and “intelligentia”, Persano also falls in the collective imagination of the Grand Tour, thanks to pictorial representations of its scenic beauty and to the proximity of the archaeological site of Paestum, in that time one of the more interesting objects of discovery for the travelers. Today the royal Palace, became a headquarters of a military command, continues its action for the safeguard environmental and land in the plain of Sele, thanks to the historical memory whose it is testimony, but also to the existence of a number of actors and local initiatives that, under other aspects and for different purposes, carry on the same project of conservation and upgrading territorial already conceived by the Borbone.
2016
9788890948824
La lotta contro la palude nel Regno di Napoli, divenuta effettiva solo con l’avvento al trono dei Borbone nel 1734, è uno dei segnali più evidenti di una nuova stagione politica volta alla riaffermazione dei diritti del potere centrale contro i plurisecolari arbìtri del baronaggio feudale nel Mezzogiorno. Rientra nell’ambito di tale progetto anche la costruzione di residenze e casini di caccia reali, ubicati in aree attigue ai grandi possessi feudali e organizzati secondo un sistema policentrico avente la funzione di indebolire o eliminare i micropoteri locali. Secondo una vera e propria azione di “riconquista” territoriale, i presìdi reali sono concepiti come i nodi di una rete volta al controllo diretto delle aree più o meno periferiche del Regno e rappresentano al contempo uno stimolo per il miglioramento materiale ed economico di queste ultime. Si tratta infatti di zone spesso degradate, impaludate e afflitte dalla malaria, come nel caso della piana del Sele, dove, a pochi chilometri di distanza dalla costa, viene fatta edificare da Carlo di Borbone la Real Casina di Caccia di Persano. Eretta nel cuore di un rigoglioso ed esteso bosco planiziale, consolidata e abbellita dagli interventi dell’architetto Luigi Vanvitelli, la tenuta diventa uno dei simboli del potere politico, economico e militare dei Borbone, ma anche uno strumento di tutela ambientale e un punto di riferimento per la collettività della zona, quale “polo” di una microeconomia alimentata dalla casa reale. Luogo d’incontro della cultura e “intelligentia” europea del tempo, Persano rientra anche nell’immaginario collettivo del Grand Tour, grazie alle rappresentazioni pittoriche delle sue attrattive paesaggistiche e alla vicinanza del sito archeologico di Paestum, proprio allora assurto all’attenzione dei viaggiatori del tempo. Oggi la tenuta, sede di un comando militare, seguita a esercitare una funzione di salvaguardia ambientale e territoriale nella piana del Sele, grazie alla memoria storica di cui è testimonianza ma anche all’esistenza di una serie di attori e iniziative locali che, sotto altri aspetti e per diverse finalità, portano avanti il medesimo progetto di tutela e riqualificazione territoriale già concepito dai Borbone.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4673516
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