In una temperie culturale contrassegnata dall’emergenza/urgenza non si può aggirare nella progettualità scolastica un impegno insieme etico e sociale volto a promuovere un’educazione della/alla responsabilità. È a partire da un discorso etico che si può ipotizzare nella scuola, da una parte, la promozione di una soggettività attiva, consapevole, capace di autocostruirsi nell’ideale della cura sui, anche attraverso una relazionalità capace di assumere le antinomie autorità/libertà, norma/trasgressione, obbedienza/soggettività per favorire una ri-creazione in prima persona, e, dall’altra, un’umanizzazione dell’uomo in grado di resistere all’indebolimento della nozione di autorità medesima (Comenio, Pestalozzi, Froebel). L’indebolimento del primo termine dell’ antinomia autorità/libertà è strettamente connesso alla concezione della vita umana segnata da una prospettiva etica sostanzialmente a-centrica. L’educazione contemporanea tende a privilegiare la libertà del soggetto rispetto alla normatività ed interpreta qualsiasi affermazione di autorità normativa come retaggio di una tradizione che deve essere superata. E’ la categoria della responsabilità, del senso della responsabilità, intesa come responsabilità morale che si fa lume di coscienza, che si fa parola dell’Altro ed all’Altro, che può aiutarci a ri-comprendere il nesso autorità/libertà, sciogliendo il nodo autoritarismo/permissivismo. Una libertà sganciata dalla responsabilità e basata sull’autocelebrazione dell’io respinge l’idea del limite e con essa quella di provenienza, filiazione (M. Recalcati).

LA SCUOLA QUALE LUOGO DI CURA E DI RELAZIONI RESPONSABILI: PER UNA RIPROBLEMATIZZAZIONE DEL NESSO AUTORITÀ/LIBERTA’

ATTINA', Marinella
2015-01-01

Abstract

In una temperie culturale contrassegnata dall’emergenza/urgenza non si può aggirare nella progettualità scolastica un impegno insieme etico e sociale volto a promuovere un’educazione della/alla responsabilità. È a partire da un discorso etico che si può ipotizzare nella scuola, da una parte, la promozione di una soggettività attiva, consapevole, capace di autocostruirsi nell’ideale della cura sui, anche attraverso una relazionalità capace di assumere le antinomie autorità/libertà, norma/trasgressione, obbedienza/soggettività per favorire una ri-creazione in prima persona, e, dall’altra, un’umanizzazione dell’uomo in grado di resistere all’indebolimento della nozione di autorità medesima (Comenio, Pestalozzi, Froebel). L’indebolimento del primo termine dell’ antinomia autorità/libertà è strettamente connesso alla concezione della vita umana segnata da una prospettiva etica sostanzialmente a-centrica. L’educazione contemporanea tende a privilegiare la libertà del soggetto rispetto alla normatività ed interpreta qualsiasi affermazione di autorità normativa come retaggio di una tradizione che deve essere superata. E’ la categoria della responsabilità, del senso della responsabilità, intesa come responsabilità morale che si fa lume di coscienza, che si fa parola dell’Altro ed all’Altro, che può aiutarci a ri-comprendere il nesso autorità/libertà, sciogliendo il nodo autoritarismo/permissivismo. Una libertà sganciata dalla responsabilità e basata sull’autocelebrazione dell’io respinge l’idea del limite e con essa quella di provenienza, filiazione (M. Recalcati).
2015
9788846743725
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