Le rilevanti trasformazioni economiche e sociali, intervenute dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno portato ad una ridefinizione del ruolo delle aree rurali e delle funzioni che il settore agricolo svolge in tali ambiti. Infatti, la modernizzazione dell’agricoltura, basata sul modello fordista, ha comportato un forte aumento della produttività soprattutto nei territori più vocati, provocando, nel contempo, rilevanti esternalità negative sia in termini ambientali, legate all’ inquinamento e al deterioramento del paesaggio, sia di marginalità sociale (Basile e Cecchi, 2001). Si avverte, quindi, la necessità di sostenere il carattere multifunzionale dell’agricoltura che affianca alla produzione di beni alimentari e di materie prime, la gestione e la valorizzazione del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di forme di solidarietà tra cittadini che consentono di migliorare la qualità della vita attraverso pratiche innovative come l’agricoltura sociale. In questa nuova visione, le aree rurali non sono più un contesto geografico omogeneo dove applicare un processo di crescita di un solo settore produttivo - quello agricolo - ma assumono un ruolo strategico per lo sviluppo territoriale. Su tali premesse si fonda il presente contributo, che si pone l’obiettivo di delineare le principali caratteristiche dell’agricoltura sociale che, pur in mancanza di un quadro normativo nazionale di riferimento, può contribuire significativamente ad accrescere la multifunzionalità del settore primario nelle aree rurali, affinché queste ultime possano rappresentare importanti leve di cambiamento, fautrici di uno sviluppo locale in grado di assicurare le esigenze dei diversi stakeholders, attraverso il raggiungimento di scelte condivise che si basano sui principi della sostenibilità.
L'Agricoltura Sociale per lo sviluppo rurale sostenibile
CITARELLA, Germana
2016-01-01
Abstract
Le rilevanti trasformazioni economiche e sociali, intervenute dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno portato ad una ridefinizione del ruolo delle aree rurali e delle funzioni che il settore agricolo svolge in tali ambiti. Infatti, la modernizzazione dell’agricoltura, basata sul modello fordista, ha comportato un forte aumento della produttività soprattutto nei territori più vocati, provocando, nel contempo, rilevanti esternalità negative sia in termini ambientali, legate all’ inquinamento e al deterioramento del paesaggio, sia di marginalità sociale (Basile e Cecchi, 2001). Si avverte, quindi, la necessità di sostenere il carattere multifunzionale dell’agricoltura che affianca alla produzione di beni alimentari e di materie prime, la gestione e la valorizzazione del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di forme di solidarietà tra cittadini che consentono di migliorare la qualità della vita attraverso pratiche innovative come l’agricoltura sociale. In questa nuova visione, le aree rurali non sono più un contesto geografico omogeneo dove applicare un processo di crescita di un solo settore produttivo - quello agricolo - ma assumono un ruolo strategico per lo sviluppo territoriale. Su tali premesse si fonda il presente contributo, che si pone l’obiettivo di delineare le principali caratteristiche dell’agricoltura sociale che, pur in mancanza di un quadro normativo nazionale di riferimento, può contribuire significativamente ad accrescere la multifunzionalità del settore primario nelle aree rurali, affinché queste ultime possano rappresentare importanti leve di cambiamento, fautrici di uno sviluppo locale in grado di assicurare le esigenze dei diversi stakeholders, attraverso il raggiungimento di scelte condivise che si basano sui principi della sostenibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.