Lo sviluppo di sistemi di rilascio controllato di farmaco basati sull’inclusione di molecole attive in matrici polimeriche è di notevole interesse in settori multidisciplinari che vanno dall’ingegneria dei materiali al settore medico/farmacologico. Le tecniche tradizionali di incorporazione di molecole antinfiammatorie a basso peso molecolare all'interno delle matrici polimeriche hanno mostrato 2 rilevanti svantaggi: (1) la migrazione del farmaco è troppo rapida e (2) il rilascio del farmaco non può essere facilmente controllato. Dispositivi biomedici basati su un’argilla modificata con farmaci antinfiammatori commerciali [per esempio, diclofenac sodico (DIK), un farmaco antinfiammatorio non steroideo] sembrano superare questi punti critici. L’ Idrotalcite caricata con diclofenac sodico (HTLCDIK o HDik) può essere dispersa all'interno di un’opportuna matrice polimerica, ad esempio un poliestere alifatico come il poli (e-caprolattone) (PCL) per fornire benefici rilevanti [1]. Il componente attivo può essere rilasciato tramite un processo di de-intercalazione che si verifica a causa dello scambio ionico o reazioni di spostamento. La velocità di rilascio dipende dalla diffusione attraverso la matrice. La presenza di composti stratificati nel materiale può dare un rilascio controllato del principio attivo a causa di un equilibrio tra lo scambio ionico e il processo di diffusione. In questo lavoro, abbiamo formulato e caratterizzato membrane che possono agire come dispositivi biomedicali con una struttura atta a ridurre l’infiammazione locale e migliorare la rigenerazione tissutale. Questi sistemi sono stati realizzati disperdendo omogeneamente idrotalcite lamellare caricata con diclofenac sodico (HTLC-DIK) in una matrice polimerica di poli-caprolattone (PCL). Le membrane sono state ottenute attraverso la tecnica di elettrofilatura che ha dimostrato molti vantaggi rispetto ad altre tecniche. La procedura sperimentale e i criteri impiegati hanno mostrato di essere estremamente efficaci nel migliorare le potenzialità applicative. La microscopia a forza atomica (AFM) evidenzia un’interessante struttura delle fibre elettrofilate. Esse mostrano una morfologia lamellare che è solo leggermente modificata con l'inclusione dell’argilla intercalata nei dispositivi per controllare i fenomeni di rilascio del farmaco.
Elettrofilatura di Membrane di Policaprolattone: Realizzazione e Caratterizzazione Morfologica
GUADAGNO, Liberata;RAIMONDO, MARIALUIGIA;VITTORIA, Vittoria
2016
Abstract
Lo sviluppo di sistemi di rilascio controllato di farmaco basati sull’inclusione di molecole attive in matrici polimeriche è di notevole interesse in settori multidisciplinari che vanno dall’ingegneria dei materiali al settore medico/farmacologico. Le tecniche tradizionali di incorporazione di molecole antinfiammatorie a basso peso molecolare all'interno delle matrici polimeriche hanno mostrato 2 rilevanti svantaggi: (1) la migrazione del farmaco è troppo rapida e (2) il rilascio del farmaco non può essere facilmente controllato. Dispositivi biomedici basati su un’argilla modificata con farmaci antinfiammatori commerciali [per esempio, diclofenac sodico (DIK), un farmaco antinfiammatorio non steroideo] sembrano superare questi punti critici. L’ Idrotalcite caricata con diclofenac sodico (HTLCDIK o HDik) può essere dispersa all'interno di un’opportuna matrice polimerica, ad esempio un poliestere alifatico come il poli (e-caprolattone) (PCL) per fornire benefici rilevanti [1]. Il componente attivo può essere rilasciato tramite un processo di de-intercalazione che si verifica a causa dello scambio ionico o reazioni di spostamento. La velocità di rilascio dipende dalla diffusione attraverso la matrice. La presenza di composti stratificati nel materiale può dare un rilascio controllato del principio attivo a causa di un equilibrio tra lo scambio ionico e il processo di diffusione. In questo lavoro, abbiamo formulato e caratterizzato membrane che possono agire come dispositivi biomedicali con una struttura atta a ridurre l’infiammazione locale e migliorare la rigenerazione tissutale. Questi sistemi sono stati realizzati disperdendo omogeneamente idrotalcite lamellare caricata con diclofenac sodico (HTLC-DIK) in una matrice polimerica di poli-caprolattone (PCL). Le membrane sono state ottenute attraverso la tecnica di elettrofilatura che ha dimostrato molti vantaggi rispetto ad altre tecniche. La procedura sperimentale e i criteri impiegati hanno mostrato di essere estremamente efficaci nel migliorare le potenzialità applicative. La microscopia a forza atomica (AFM) evidenzia un’interessante struttura delle fibre elettrofilate. Esse mostrano una morfologia lamellare che è solo leggermente modificata con l'inclusione dell’argilla intercalata nei dispositivi per controllare i fenomeni di rilascio del farmaco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.