La documentazione del patrimonio storico è un caposaldo intorno a cui si articolano complessi dibattiti del mondo scientifico. Se in generale, documentare l’esistente è una prerogativa per costituire percorsi di ricerca finalizzati a interpretazioni metriche e morfologiche, in ambito archeologico tale approccio diventa ancor più strumento di studio fondamentale, essendo lo scavo un momento irripetibile. Grazie a tecniche digitali è oggi possibile pervenire a puntuali misurazioni e restituzioni grafiche, che sono poi la base documentale per successivi approfondimenti (Barba et al., 2012, Archeological plan restitution with cloud computing, in: LOW-COST 3D). Parallelamente, si avverte la necessità di sfruttare le potenzialità di sistemi web-GIS per una gestione integrata e una più attuale documentazione del patrimonio archeologico (Sacconi, 2015, Documentare l’Archeologia con i Sistemi Informativi Geografici): la creazione di un database informativo consentirebbe, nei casi oggetto di studio, di effettuare comparazioni tra sepolture, al fine di individuare analogie rituali, diffusione sul territorio di manufatti vascolari, ecc. Partendo da tali considerazioni, il contributo esplicita gli esiti di una ricerca condotta dal gruppo dei Docenti del Disegno di Salerno sull’efficacia dell’impiego di sistemi infografici per la misurazione e documentazione di resti di strutture ossee. Attraverso l’implementazione di un paradigma fotogrammetrico sono stati restituiti in ambiente virtuale modelli di tombe, che conservano resti ossei e suppellettili a corredo funerario. I modelli così ottenuti rappresentano un prezioso strumento per analizzare le sepolture sotto diversi aspetti – analisi tipologica, stato di conservazione dei resti – anche in momenti successivi al ritrovamento.

Fotomodellazione di resti ossei in archeologia. Un'opportunità di documentazione e conoscenza

MESSINA, BARBARA
;
DAMONE, GIUSEPPE;BARBA, Salvatore
2016-01-01

Abstract

La documentazione del patrimonio storico è un caposaldo intorno a cui si articolano complessi dibattiti del mondo scientifico. Se in generale, documentare l’esistente è una prerogativa per costituire percorsi di ricerca finalizzati a interpretazioni metriche e morfologiche, in ambito archeologico tale approccio diventa ancor più strumento di studio fondamentale, essendo lo scavo un momento irripetibile. Grazie a tecniche digitali è oggi possibile pervenire a puntuali misurazioni e restituzioni grafiche, che sono poi la base documentale per successivi approfondimenti (Barba et al., 2012, Archeological plan restitution with cloud computing, in: LOW-COST 3D). Parallelamente, si avverte la necessità di sfruttare le potenzialità di sistemi web-GIS per una gestione integrata e una più attuale documentazione del patrimonio archeologico (Sacconi, 2015, Documentare l’Archeologia con i Sistemi Informativi Geografici): la creazione di un database informativo consentirebbe, nei casi oggetto di studio, di effettuare comparazioni tra sepolture, al fine di individuare analogie rituali, diffusione sul territorio di manufatti vascolari, ecc. Partendo da tali considerazioni, il contributo esplicita gli esiti di una ricerca condotta dal gruppo dei Docenti del Disegno di Salerno sull’efficacia dell’impiego di sistemi infografici per la misurazione e documentazione di resti di strutture ossee. Attraverso l’implementazione di un paradigma fotogrammetrico sono stati restituiti in ambiente virtuale modelli di tombe, che conservano resti ossei e suppellettili a corredo funerario. I modelli così ottenuti rappresentano un prezioso strumento per analizzare le sepolture sotto diversi aspetti – analisi tipologica, stato di conservazione dei resti – anche in momenti successivi al ritrovamento.
2016
978-88-492-3295-0
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