Il pavimento musivo della chiesa di Santa Maria presso l’abbazia di San Benedetto Po (1151-1154) conserva alcune figure in cui è stata identificata Matilde di Canossa dalla storiografia influenzata dalla predilezione della contessa per il cenobio e per la sua volontà di essere lì sepolta. Nel contributo vengono ripercorse le fonti relative alla collocazione del sepolcro di Matilde e riesaminati gli elementi iconografici delle figure ricondotte alla contessa tenendo conto delle sue rappresentazioni conosciute (soprattutto miniate) e di una serie di soggetti musivi, non solo in area padana (Castione Marchesi, Reggio Emilia, Pavia, Ivrea) per mettere in discussione il problema della sua identificazione. Sono quindi considerati il contesto artistico, liturgico e culturale, con riferimenti alle Consuetudines polironiane e alla Vita Mathildis di Donizone, e altri casi si sepolture di alto rango in Europa. Infine, viene valutata l’autorevolezza di Matilde di Canossa, anche a distanza di tempo dalla sua sepoltura, in relazione alla progettazione del programma figurativo del mosaico, e la possibile ubicazione originaria del suo sepolcro in Santa Maria, chiesa riservata ai monaci nell’abbazia di Polirone.
Matilde di Canossa a San Benedetto Po: un mosaico «per ornamento del sepolcro»?
VACCARO, Maddalena
2016
Abstract
Il pavimento musivo della chiesa di Santa Maria presso l’abbazia di San Benedetto Po (1151-1154) conserva alcune figure in cui è stata identificata Matilde di Canossa dalla storiografia influenzata dalla predilezione della contessa per il cenobio e per la sua volontà di essere lì sepolta. Nel contributo vengono ripercorse le fonti relative alla collocazione del sepolcro di Matilde e riesaminati gli elementi iconografici delle figure ricondotte alla contessa tenendo conto delle sue rappresentazioni conosciute (soprattutto miniate) e di una serie di soggetti musivi, non solo in area padana (Castione Marchesi, Reggio Emilia, Pavia, Ivrea) per mettere in discussione il problema della sua identificazione. Sono quindi considerati il contesto artistico, liturgico e culturale, con riferimenti alle Consuetudines polironiane e alla Vita Mathildis di Donizone, e altri casi si sepolture di alto rango in Europa. Infine, viene valutata l’autorevolezza di Matilde di Canossa, anche a distanza di tempo dalla sua sepoltura, in relazione alla progettazione del programma figurativo del mosaico, e la possibile ubicazione originaria del suo sepolcro in Santa Maria, chiesa riservata ai monaci nell’abbazia di Polirone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.