Nel panorama dei flussi migratori internazionali si sono verificate, nell’ultimo de-cennio, trasformazioni rilevanti connesse sia con l’intensificarsi del fenomeno in termini quantitativi, sia con i cambiamenti riguardanti le modalità e le logiche di spostamento dei migranti nello spazio. Il primo aspetto è il frutto delle contraddizioni della globalizzazione che non ha evitato la presenza, a scala mondiale, di massicci flussi di persone che emigrano a causa della presenza di fattori fortemente radicati nei paesi di origine quali la po-vertà, le guerre o l’instabilità politica. La seconda questione riguarda la diffusione di un modello migratorio nel quale alcuni paesi assumono, contestualmente, il ruolo di aree di origine oltre che di de-stinazione in quanto alla tradizionale figura del migrante, che si muoveva diretta-mente dal paese di partenza a quello di arrivo, è emersa e si è diffusa una nuova categoria di persone che, per raggiungere la meta prestabilita, passano per diversi territori, generando nel corso degli spostamenti una serie di relazioni, più o meno legali, con i Paesi che attraversano. Tutto ciò ha messo in evidenza l’esistenza di “migrazioni di transito” che sono diventate un tema di analisi complesso e priori-tario, di grande interesse per la geografia. Tali riflessioni costituiscono la base da cui partire per delineare un quadro di insieme dei fenomeni migratorio del Bacino del Mediterraneo e per analizzare la situazione specifica dell’Eritrea in relazione alla sua connotazione di Paese caratte-rizzato da flussi emigratori di significativa intensità.
Flussi migratori euro-mediterranei: il caso dell’Eritrea
Amodio, Teresa
2017
Abstract
Nel panorama dei flussi migratori internazionali si sono verificate, nell’ultimo de-cennio, trasformazioni rilevanti connesse sia con l’intensificarsi del fenomeno in termini quantitativi, sia con i cambiamenti riguardanti le modalità e le logiche di spostamento dei migranti nello spazio. Il primo aspetto è il frutto delle contraddizioni della globalizzazione che non ha evitato la presenza, a scala mondiale, di massicci flussi di persone che emigrano a causa della presenza di fattori fortemente radicati nei paesi di origine quali la po-vertà, le guerre o l’instabilità politica. La seconda questione riguarda la diffusione di un modello migratorio nel quale alcuni paesi assumono, contestualmente, il ruolo di aree di origine oltre che di de-stinazione in quanto alla tradizionale figura del migrante, che si muoveva diretta-mente dal paese di partenza a quello di arrivo, è emersa e si è diffusa una nuova categoria di persone che, per raggiungere la meta prestabilita, passano per diversi territori, generando nel corso degli spostamenti una serie di relazioni, più o meno legali, con i Paesi che attraversano. Tutto ciò ha messo in evidenza l’esistenza di “migrazioni di transito” che sono diventate un tema di analisi complesso e priori-tario, di grande interesse per la geografia. Tali riflessioni costituiscono la base da cui partire per delineare un quadro di insieme dei fenomeni migratorio del Bacino del Mediterraneo e per analizzare la situazione specifica dell’Eritrea in relazione alla sua connotazione di Paese caratte-rizzato da flussi emigratori di significativa intensità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.