L’alluvione di Salerno e della Costiera Amalfitana nell’ottobre del 1954 è stato un evento di grande intensità con conseguenze particolarmente devastanti anche per il patrimonio immobiliare e lo spazio urbano. Diversi rioni, nella zona occidentale del centro storico di Salerno, subiscono danni irreversibili: alcuni palazzi crollano, altri sono portati via dalle frane e ciò che rimane sono immobili pericolanti e ben presto insalubri. “Case, case, case”: così gridano i salernitani all’allora capo dello Stato Einaudi in visita nelle zone sinistrate pochi giorni dopo la grande catastrofe naturale. Circa 1700 sono infatti le famiglie che si ritrovano prive di alloggio, a cui organismi privati e istituzioni pubbliche offrono prontamente il proprio aiuto e contributo. E così Salerno “rinasce” assai rapidamente ad oriente, con una serie di tempestivi interventi di edilizia popolare, dietro i quali si intravede però una politica urbana frammentaria, generalmente priva di una visione d’insieme e di chiari criteri progettuali, destinata unicamente a risolvere l’emergenza case in maniera quantitativa.
L'alluvione a Salerno del 1954. Costruzione di nuovi quartieri tra emergenza e pianificazione
TALENTI, Simona
2014-01-01
Abstract
L’alluvione di Salerno e della Costiera Amalfitana nell’ottobre del 1954 è stato un evento di grande intensità con conseguenze particolarmente devastanti anche per il patrimonio immobiliare e lo spazio urbano. Diversi rioni, nella zona occidentale del centro storico di Salerno, subiscono danni irreversibili: alcuni palazzi crollano, altri sono portati via dalle frane e ciò che rimane sono immobili pericolanti e ben presto insalubri. “Case, case, case”: così gridano i salernitani all’allora capo dello Stato Einaudi in visita nelle zone sinistrate pochi giorni dopo la grande catastrofe naturale. Circa 1700 sono infatti le famiglie che si ritrovano prive di alloggio, a cui organismi privati e istituzioni pubbliche offrono prontamente il proprio aiuto e contributo. E così Salerno “rinasce” assai rapidamente ad oriente, con una serie di tempestivi interventi di edilizia popolare, dietro i quali si intravede però una politica urbana frammentaria, generalmente priva di una visione d’insieme e di chiari criteri progettuali, destinata unicamente a risolvere l’emergenza case in maniera quantitativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.