Il saggio affronta la questione del Premio Nobel al cantautore Bob Dylan da una prospettiva mediologica. Il framework teorico da cui partiamo inquadra la letteratura come medium (Ragone 2014). La poesia è analizzata come medium che si confronta con le tecnologie materiali e immateriali: tale confronto influenza in maniera decisiva l’evoluzione linguistica e le forme di consumo della poesia. Sulla base di questo assunto, l’obiettivo del saggio è provare a dimostrare come i testi musicali, sebbene concepiti per accompagnare musica, siano utilizzati dai pubblici secondo pratiche eterodosse e fortemente individualizzanti. Il lavoro di Dylan, in questo senso, viene visto come preziosa opera di ricucitura tra poesia e musica, scisse durante il Medioevo. Bob Dylan emerge dalla nostra riflessione come “una grande anomalia” (Amendola 2012), un artista totale (musicista, compositore, attore, regista, scultore...) in grado di sperimentare continuamente nel corso della sua carriera cinquantennale. L’artista statunitense acquista così uno statuto di icona, di riferimento culturale permanente, capace di sovvertire la separazione tradizionale tra musica e letteratura e tra cultura alta e cultura bassa, in una relazione consapevole con i media e il proprio pubblico.
Il Nobel a Dylan come questione mediologica
SALZANO, Diana
;NAPOLI, Antonella
;TIRINO, MARIO
2017-01-01
Abstract
Il saggio affronta la questione del Premio Nobel al cantautore Bob Dylan da una prospettiva mediologica. Il framework teorico da cui partiamo inquadra la letteratura come medium (Ragone 2014). La poesia è analizzata come medium che si confronta con le tecnologie materiali e immateriali: tale confronto influenza in maniera decisiva l’evoluzione linguistica e le forme di consumo della poesia. Sulla base di questo assunto, l’obiettivo del saggio è provare a dimostrare come i testi musicali, sebbene concepiti per accompagnare musica, siano utilizzati dai pubblici secondo pratiche eterodosse e fortemente individualizzanti. Il lavoro di Dylan, in questo senso, viene visto come preziosa opera di ricucitura tra poesia e musica, scisse durante il Medioevo. Bob Dylan emerge dalla nostra riflessione come “una grande anomalia” (Amendola 2012), un artista totale (musicista, compositore, attore, regista, scultore...) in grado di sperimentare continuamente nel corso della sua carriera cinquantennale. L’artista statunitense acquista così uno statuto di icona, di riferimento culturale permanente, capace di sovvertire la separazione tradizionale tra musica e letteratura e tra cultura alta e cultura bassa, in una relazione consapevole con i media e il proprio pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.