L'autore ripubblica i due scritti del Foscolo sulla rivoluzione del ’99 a Napoli:l'Account of the Revolution of Naples composto nel 1821 e poi pubblicato nel vol. XIII dell'Edizione nazionale delle Opere (1964), e i Commentari della storia di Napoli, che costituiscono per certi aspetti il nucleo primitivo dell’Account, stesi con ogni probabilità nell’estate del 1801.Nella lunga introduzione l’A. mette a confronto le posizioni della critica più recente in merito a questi scritti (dai contributi di Gambarin, a quelli di Mascilli Migliorini, di Sebastiano Martelli, di Christian Del Vento fino agli studi complessivi di Matteo Palumbo) rintracciando le fonti usate dal Foscolo e adattate al punto di vista dello scrittore.Un’attenta rilettura dei due scritti, simili solo per l’argomento trattato, ma profondamente diversi per stile, per intenti e per modalità descrittiva, consente di ricostruire il punto di vista dell’autore. Ma se nei Commentari,stesi a pochi mesi dal tragico epilogo, l’adozione di uno stile aspro e franto, di impronta tacitiana, sembra ben rappresentare lo sviluppo convulso degli eventi, con la conseguente denuncia morale, nell’Account, invece, frutto di un’esperienza politica più matura, lo stile concitato che indugia ora a rese drammatiche, ora irridenti, è l’espressione di una presa di coscienza nuova che consente al Foscolo di rileggere il grande dato storico del ’99 collocandolo alle origini di una logica perversa, la logica di dominio degli stati più potenti con la sistematica violazione del diritto delle genti e la conseguente ripercussione sugli equilibri politici internazionali. Foscolo riesce così a cogliere in quell’episodio storico, distanziato nel tempo, l’origine di sciagure e di fallimenti anche più recenti.
Commentari della storia di Napoli. La rivoluzione di Napoli degli anni 1798, 1799
MONTANILE, Filomena
2017
Abstract
L'autore ripubblica i due scritti del Foscolo sulla rivoluzione del ’99 a Napoli:l'Account of the Revolution of Naples composto nel 1821 e poi pubblicato nel vol. XIII dell'Edizione nazionale delle Opere (1964), e i Commentari della storia di Napoli, che costituiscono per certi aspetti il nucleo primitivo dell’Account, stesi con ogni probabilità nell’estate del 1801.Nella lunga introduzione l’A. mette a confronto le posizioni della critica più recente in merito a questi scritti (dai contributi di Gambarin, a quelli di Mascilli Migliorini, di Sebastiano Martelli, di Christian Del Vento fino agli studi complessivi di Matteo Palumbo) rintracciando le fonti usate dal Foscolo e adattate al punto di vista dello scrittore.Un’attenta rilettura dei due scritti, simili solo per l’argomento trattato, ma profondamente diversi per stile, per intenti e per modalità descrittiva, consente di ricostruire il punto di vista dell’autore. Ma se nei Commentari,stesi a pochi mesi dal tragico epilogo, l’adozione di uno stile aspro e franto, di impronta tacitiana, sembra ben rappresentare lo sviluppo convulso degli eventi, con la conseguente denuncia morale, nell’Account, invece, frutto di un’esperienza politica più matura, lo stile concitato che indugia ora a rese drammatiche, ora irridenti, è l’espressione di una presa di coscienza nuova che consente al Foscolo di rileggere il grande dato storico del ’99 collocandolo alle origini di una logica perversa, la logica di dominio degli stati più potenti con la sistematica violazione del diritto delle genti e la conseguente ripercussione sugli equilibri politici internazionali. Foscolo riesce così a cogliere in quell’episodio storico, distanziato nel tempo, l’origine di sciagure e di fallimenti anche più recenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.