L’A. presenta il testo in edizione critica della Filosofia della musica, edito la prima volta nel 1773, nel tomo V, seconda edizione della sua traduzione dei salmi, e più volte ristampato nel corso del Settecento. Nell’ampia introduzione l’A. ricostruisce genesi, significato e storia editoriale di questa dissertazione, concepita in funzione del suo lavoro di traduzione, e che si pone in realtà come esemplare punto di arrivo di una lunga riflessione che impegnò il Mattei in anni precocissimi rispetto alla stesura definitiva del testo. L’A. ne individua la genesi nella lunga Dissertazione preliminare, edita nel 1766, che occupa l’intero primo tomo della raccolta, in cui Mattei ripropone in termini nuovi l’antico nodo polemico, relativo al rapporto musica-poesia,e in cui prende corpo la sua idea di ‘musica filosofica’, idea che costituisce indubbiamente l’aspetto più originale della sua proposta di riforma. La verifica è consegnata alla sua parafrasi dei salmi, nella quale la scelta dell’arietta metastasiana, e cioè di schemi metrici di facile presa e di immediata comunicabilità, rispondeva alla necessità di recuperare i valori originari della musica antica, ricreando la fusione fra le due arti (musica e poesia) e ricostituendo l’archetipo.
Introduzione
MONTANILE, Filomena
2008
Abstract
L’A. presenta il testo in edizione critica della Filosofia della musica, edito la prima volta nel 1773, nel tomo V, seconda edizione della sua traduzione dei salmi, e più volte ristampato nel corso del Settecento. Nell’ampia introduzione l’A. ricostruisce genesi, significato e storia editoriale di questa dissertazione, concepita in funzione del suo lavoro di traduzione, e che si pone in realtà come esemplare punto di arrivo di una lunga riflessione che impegnò il Mattei in anni precocissimi rispetto alla stesura definitiva del testo. L’A. ne individua la genesi nella lunga Dissertazione preliminare, edita nel 1766, che occupa l’intero primo tomo della raccolta, in cui Mattei ripropone in termini nuovi l’antico nodo polemico, relativo al rapporto musica-poesia,e in cui prende corpo la sua idea di ‘musica filosofica’, idea che costituisce indubbiamente l’aspetto più originale della sua proposta di riforma. La verifica è consegnata alla sua parafrasi dei salmi, nella quale la scelta dell’arietta metastasiana, e cioè di schemi metrici di facile presa e di immediata comunicabilità, rispondeva alla necessità di recuperare i valori originari della musica antica, ricreando la fusione fra le due arti (musica e poesia) e ricostituendo l’archetipo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.