Lo scritto esamina l'àmbito di estensione e le modalità operative della chiusura cd. "anticipata" del fallimento, recentemente introdotta nella disciplina fallimentare dal d.l. n. 83/2015, conv., con modificazioni, in l. n. 32/2015. La normativa di nuovo conio consente oggi che si addivenga alla chiusura del fallimento anche quando, una volta compiuta la ripartizione finale dell'attivo, vi siano giudizi pendenti di cui è parte il fallimento. L'autore - partendo da un'analisi della ratio legis (protesa ad alleggerire il carico delle procedure fallimentari che restano aperte per il solo fatto della pendenza di giudizi attivi o passivi) - si sofferma sul perimetro di estensione e sulle problematiche processuali (ad esempio in tema di "ultrattività" della legittimazione processuale del curatore) sollevate della nuova disciplina, sostenendo, in particolare, la necessità che quest'ultima riceva la più ampia applicazione possibile, da riferirsi non soltanto alla pendenza dei giudizi che derivano dal fallimento, ma di tutti i processi (anche di esecuzione forzata) nei quali è parte la curatela. Completano l'analisi alcuni cenni agli adempimenti propedeutici alla chiusura anticipata del fallimento, nonché alla gestione dei riparti supplementari e delle sopravvenienze attive postfallimentari.

La chiusura "anticipata" del fallimento

DE SANTIS, Francesco
2017-01-01

Abstract

Lo scritto esamina l'àmbito di estensione e le modalità operative della chiusura cd. "anticipata" del fallimento, recentemente introdotta nella disciplina fallimentare dal d.l. n. 83/2015, conv., con modificazioni, in l. n. 32/2015. La normativa di nuovo conio consente oggi che si addivenga alla chiusura del fallimento anche quando, una volta compiuta la ripartizione finale dell'attivo, vi siano giudizi pendenti di cui è parte il fallimento. L'autore - partendo da un'analisi della ratio legis (protesa ad alleggerire il carico delle procedure fallimentari che restano aperte per il solo fatto della pendenza di giudizi attivi o passivi) - si sofferma sul perimetro di estensione e sulle problematiche processuali (ad esempio in tema di "ultrattività" della legittimazione processuale del curatore) sollevate della nuova disciplina, sostenendo, in particolare, la necessità che quest'ultima riceva la più ampia applicazione possibile, da riferirsi non soltanto alla pendenza dei giudizi che derivano dal fallimento, ma di tutti i processi (anche di esecuzione forzata) nei quali è parte la curatela. Completano l'analisi alcuni cenni agli adempimenti propedeutici alla chiusura anticipata del fallimento, nonché alla gestione dei riparti supplementari e delle sopravvenienze attive postfallimentari.
2017
9788814215575
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