Numerosi insediamenti urbani sono localizzati in aree del territorio nazionale affette da frane a cinematica lenta le quali, sebbene si associno a livelli di rischio non elevati per la vita umana, possono causare danni crescenti a strutture ed infrastrutture in funzione dell’intensità degli stessi fenomeni. In tali contesti, il progressivo degrado che ne consegue determina un incremento generalizzato della vulnerabilità del costruito e il rischio da frane a cinematica lenta aumenta nel tempo, a parità di pericolosità dei fenomeni. Nelle condizioni evidenziate, in assenza di adeguati interventi di mitigazione e dopo un intervallo di tempo non noto a priori, il livello di rischio (anche nei riguardi di terremoti di assegnata magnitudo) potrebbe non essere più accettabile. Il problema richiamato risulta di particolare impatto economico-sociale e impone l’adozione di opportune strategie per la gestione del rischio che siano efficaci e, al contempo, sostenibili da parte delle comunità interessate. Nella memoria, facendo riferimento a casi di studio della Regione Calabria, si propone un approccio metodologico multi-scalare basato sul monitoraggio satellitare degli spostamenti in aree urbane affette da frane a cinematica lenta e sulla valutazione speditiva della severità del danno al patrimonio edilizio, per definire strategie di gestione del rischio che contemplino la programmazione di interventi di mitigazione efficaci e sostenibili.

Un approccio metodologico per la gestione del rischio in aree urbane affette da frane a cinematica lenta

FERLISI, Settimio;NICODEMO, GIANFRANCO;PEDUTO, DARIO
2017-01-01

Abstract

Numerosi insediamenti urbani sono localizzati in aree del territorio nazionale affette da frane a cinematica lenta le quali, sebbene si associno a livelli di rischio non elevati per la vita umana, possono causare danni crescenti a strutture ed infrastrutture in funzione dell’intensità degli stessi fenomeni. In tali contesti, il progressivo degrado che ne consegue determina un incremento generalizzato della vulnerabilità del costruito e il rischio da frane a cinematica lenta aumenta nel tempo, a parità di pericolosità dei fenomeni. Nelle condizioni evidenziate, in assenza di adeguati interventi di mitigazione e dopo un intervallo di tempo non noto a priori, il livello di rischio (anche nei riguardi di terremoti di assegnata magnitudo) potrebbe non essere più accettabile. Il problema richiamato risulta di particolare impatto economico-sociale e impone l’adozione di opportune strategie per la gestione del rischio che siano efficaci e, al contempo, sostenibili da parte delle comunità interessate. Nella memoria, facendo riferimento a casi di studio della Regione Calabria, si propone un approccio metodologico multi-scalare basato sul monitoraggio satellitare degli spostamenti in aree urbane affette da frane a cinematica lenta e sulla valutazione speditiva della severità del danno al patrimonio edilizio, per definire strategie di gestione del rischio che contemplino la programmazione di interventi di mitigazione efficaci e sostenibili.
2017
978-8897517-09-2
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