Nero chiaro è un ossimoro, una idea di colore materico che non è un colore ma una forma, un libro che si affida al fiato vitale di un regista maestro della sperimentazione teatrale italiana che “sprofonda” nell’autore irlandese sempre amato, nel cruccio delle sue visioni metafisiche e nella densità di una poesia estrema diventate spettacoli esemplari. Testi, materiali, note di regia, immagini e approfondimenti raccontano Beckett in Italia attraverso la visionarietà della compagnia Krypton, le tragiche e surreali maschere di Cauteruccio & Co capaci di costruire un immaginario diventato ormai logo d’autore. Ci guidano con mano ferma in questo percorso di scritture che si sovrappongono gli studiosi Alfonso Amendola, Gabriele Frasca e Antonio Iannotta, curatori del volume.
Trittico beckettiano, trittico cauterucciano
Alfonso Amendola
2010
Abstract
Nero chiaro è un ossimoro, una idea di colore materico che non è un colore ma una forma, un libro che si affida al fiato vitale di un regista maestro della sperimentazione teatrale italiana che “sprofonda” nell’autore irlandese sempre amato, nel cruccio delle sue visioni metafisiche e nella densità di una poesia estrema diventate spettacoli esemplari. Testi, materiali, note di regia, immagini e approfondimenti raccontano Beckett in Italia attraverso la visionarietà della compagnia Krypton, le tragiche e surreali maschere di Cauteruccio & Co capaci di costruire un immaginario diventato ormai logo d’autore. Ci guidano con mano ferma in questo percorso di scritture che si sovrappongono gli studiosi Alfonso Amendola, Gabriele Frasca e Antonio Iannotta, curatori del volume.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.