La drammaturgia di Eduardo De Filippo arriva in Russia, o per meglio dire in Unione Sovietica, in maniera abbastanza atipica. Viene proposta infatti per la prima volta nel 1956 da due oscure compagnie di provincia in tournée a Mosca, che presentano rispettivamente Filumena Marturano e Le bugie dalle gambe lunghe, e la impongono prepotentemente all’attenzione del pubblico. Da quel momento Eduardo diventa uno degli autori stranieri più rappresentati nei teatri sovietici, secondo solo a Shakespeare in alcune stagioni dei primi anni Sessanta. Il saggio ricostruisce le ragioni della straordinaria fortuna delle opere eduardiane in Russia, soffermandosi in particolare su due messe in scena particolarmente significative di Filumena Marturano realizzate nel 1956: la prima assoluta, allestita dalla compagnia di Sverdlovsk, con la regia di Sergeev; e la seconda, che prende vita al Teatro Vachtangov, diretta da Evgenij Simonov, con il celebre attore Ruben Simonov nella parte di Domenico Soriano. Attraverso l’analisi degli spettacoli si dimostra come le opere di Eduardo siano particolarmente in sintonia con le nuove esigenze della scena sovietica, che avverte l’urgenza di superare la recente produzione nazionale, fondata per motivi ideologici e politici sul “dramma senza conflitto”, per rimettere invece al centro di nuovo l’uomo con le sue debolezze e le sue fragilità, nell’accezione paradigmatica che tuttavia Eduardo riesce a conferirgli.

Eduardo e la Russia

Aurora Egidio
2017-01-01

Abstract

La drammaturgia di Eduardo De Filippo arriva in Russia, o per meglio dire in Unione Sovietica, in maniera abbastanza atipica. Viene proposta infatti per la prima volta nel 1956 da due oscure compagnie di provincia in tournée a Mosca, che presentano rispettivamente Filumena Marturano e Le bugie dalle gambe lunghe, e la impongono prepotentemente all’attenzione del pubblico. Da quel momento Eduardo diventa uno degli autori stranieri più rappresentati nei teatri sovietici, secondo solo a Shakespeare in alcune stagioni dei primi anni Sessanta. Il saggio ricostruisce le ragioni della straordinaria fortuna delle opere eduardiane in Russia, soffermandosi in particolare su due messe in scena particolarmente significative di Filumena Marturano realizzate nel 1956: la prima assoluta, allestita dalla compagnia di Sverdlovsk, con la regia di Sergeev; e la seconda, che prende vita al Teatro Vachtangov, diretta da Evgenij Simonov, con il celebre attore Ruben Simonov nella parte di Domenico Soriano. Attraverso l’analisi degli spettacoli si dimostra come le opere di Eduardo siano particolarmente in sintonia con le nuove esigenze della scena sovietica, che avverte l’urgenza di superare la recente produzione nazionale, fondata per motivi ideologici e politici sul “dramma senza conflitto”, per rimettere invece al centro di nuovo l’uomo con le sue debolezze e le sue fragilità, nell’accezione paradigmatica che tuttavia Eduardo riesce a conferirgli.
2017
978-88-6822-565-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4701418
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