The word “landscape”, in its various meanings, resembles ever more to "territory", as reveals the adoption in geographic studies of the concept of “territorialization” (from Raffestin to Turco) and the introduction into the political-administrative nomenclature of a wider and more geographical meaning of the concept, which includes the places of everyday life, understood as dynamic expressions and as constant transformations of the “kind of life” and the identity of a population (European Landscape Convention, 2000). The guidelines of the current territorial planning embodied in the 2014-20 Cohesion Policy of the EU are constantly refered to this concept, through “key words” such as sustainability, green economy, territorial capital and diversity. Concepts that, more or less implicitly, we can found already identified in the “plan documents” of the engineers of Enlightenment’s culture, active in the Kingdom of Naples between the 18th and 19th centuries. Beyond the different political and terminological context of time, these documents, in fact, contain some considerations very similar to the conditions of the current Italian "country-system", claiming the need to protect, recover and revitalize depressed territorial areas. From the comparison of this particular geographical and historical documentation with the main territorial development concepts adopted by the European Union, as well as with some recent regional planning documents, the contribution intends to highlight the past problems (in some cases persistent), the landscape changes and the territorial transformations of the last three centuries in some emblematic areas of southern Italy

Il termine paesaggio, nelle sue diverse accezioni, ha un significato sempre più simile a quello di territorio, come rivela l’adozione negli studi geografici del concetto di “territorializzazione” (da Raffestin a Turco) e l’introduzione nella nomenclatura politico-amministrativa di un significato più ampio e propriamente geografico del concetto, che vi include i luoghi della vita quotidiana, riconosciuti quale espressione dinamica e in costante trasformazione del “genere di vita” e dell’identità di una popolazione (Convenzione Europea del Paesaggio, 2000). Gli orientamenti dell’attuale pianificazione territoriale insiti nella Politica di Coesione 2014-20 della UE vi fanno difatti costante riferimento, attraverso “parole chiave” come sostenibilità, green economy, capitale e diversità territoriale. Concetti che, in maniera più o meno implicita, possono in realtà essere già individuati nei “documenti di piano” di illuministi e ingegneri attivi nel Regno di Napoli tra il XVIII e XIX secolo. Al di là del diverso contesto politico e terminologico del tempo, si tratta infatti di riflessioni molto simili a quelle riguardanti l’attuale sistema-paese Italia, rivendicanti l’esigenza di tutelare, recuperare e rivitalizzare le aree territoriali depresse. A partire dal confronto tra questa particolare documentazione geografico-storica con i principali concetti di sviluppo territoriale adottati dall’Unione Europea, nonché con alcuni recenti documenti di pianificazione regionale, il contributo intende pertanto evidenziare le criticità remote (in alcuni casi persistenti) e le trasformazioni paesaggistico-territoriali degli ultimi tre secoli di alcune zone emblematiche del Mezzogiorno d’Italia.

La dimensione “europea” del Mezzogiorno pre-unitario. Le analisi territoriali degli ingegneri del Regno di Napoli, tra esigenze di sviluppo e sostenibilità

Siniscalchi Silvia
2017-01-01

Abstract

The word “landscape”, in its various meanings, resembles ever more to "territory", as reveals the adoption in geographic studies of the concept of “territorialization” (from Raffestin to Turco) and the introduction into the political-administrative nomenclature of a wider and more geographical meaning of the concept, which includes the places of everyday life, understood as dynamic expressions and as constant transformations of the “kind of life” and the identity of a population (European Landscape Convention, 2000). The guidelines of the current territorial planning embodied in the 2014-20 Cohesion Policy of the EU are constantly refered to this concept, through “key words” such as sustainability, green economy, territorial capital and diversity. Concepts that, more or less implicitly, we can found already identified in the “plan documents” of the engineers of Enlightenment’s culture, active in the Kingdom of Naples between the 18th and 19th centuries. Beyond the different political and terminological context of time, these documents, in fact, contain some considerations very similar to the conditions of the current Italian "country-system", claiming the need to protect, recover and revitalize depressed territorial areas. From the comparison of this particular geographical and historical documentation with the main territorial development concepts adopted by the European Union, as well as with some recent regional planning documents, the contribution intends to highlight the past problems (in some cases persistent), the landscape changes and the territorial transformations of the last three centuries in some emblematic areas of southern Italy
2017
978-88-941232-8-9
Il termine paesaggio, nelle sue diverse accezioni, ha un significato sempre più simile a quello di territorio, come rivela l’adozione negli studi geografici del concetto di “territorializzazione” (da Raffestin a Turco) e l’introduzione nella nomenclatura politico-amministrativa di un significato più ampio e propriamente geografico del concetto, che vi include i luoghi della vita quotidiana, riconosciuti quale espressione dinamica e in costante trasformazione del “genere di vita” e dell’identità di una popolazione (Convenzione Europea del Paesaggio, 2000). Gli orientamenti dell’attuale pianificazione territoriale insiti nella Politica di Coesione 2014-20 della UE vi fanno difatti costante riferimento, attraverso “parole chiave” come sostenibilità, green economy, capitale e diversità territoriale. Concetti che, in maniera più o meno implicita, possono in realtà essere già individuati nei “documenti di piano” di illuministi e ingegneri attivi nel Regno di Napoli tra il XVIII e XIX secolo. Al di là del diverso contesto politico e terminologico del tempo, si tratta infatti di riflessioni molto simili a quelle riguardanti l’attuale sistema-paese Italia, rivendicanti l’esigenza di tutelare, recuperare e rivitalizzare le aree territoriali depresse. A partire dal confronto tra questa particolare documentazione geografico-storica con i principali concetti di sviluppo territoriale adottati dall’Unione Europea, nonché con alcuni recenti documenti di pianificazione regionale, il contributo intende pertanto evidenziare le criticità remote (in alcuni casi persistenti) e le trasformazioni paesaggistico-territoriali degli ultimi tre secoli di alcune zone emblematiche del Mezzogiorno d’Italia.
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