Questa raccolta di studi, curata indaga le opere e il contesto culturale di Giovan Battista Mola e di suo figlio Pier Francesco, originari di Coldrerio ma attivi principalmente a Roma e nello Stato pontificio. Curiosi e poliedrici come la loro arte, il primo espresse il suo talento attraverso l’architettura, rigorosa e severa, e gli scritti storiografici, alle volte venati di note polemiche; il secondo, dopo una prima formazione con il padre, preferì misurarsi con la pittura, il disegno e la caricatura assumendo un ruolo importante nel panorama romano dove fu imitato da allievi e colleghi quale apprezzato inventore di nuove tematiche iconografiche ispirate al mondo antico; fu dotato di sensibile capacità nel rappresentare gli affetti e nel riflettere sulla propria condizione di artista. L’atteggiamento critico verso le correnti barocche è uno dei cardini su cui è incentrato il volume che, attraverso i contributi trasversali di studiosi e giovani ricercatori, si sofferma sui cantieri più importanti di Giovan Battista e sulla sua rigorosa produzione progettuale, così come sulle aspirazioni di fama e ricchezza di Pier Francesco, fino allo scontro con la famiglia pontificia dei Pamphilj. Si esamina infine la percezione che dei Mola ebbero i contemporanei, intenditori accademici come Giovan Pietro Bellori o collezionisti, sempre in cerca di loro creazioni, in particolare di grafica o della celebre pittura di paesaggio, che tanto influì sulle successive generazioni di artisti i quali portarono il linguaggio dei Mola da Roma all’Europa. Prefazione di Christoph Frank. Testi di: Adriano Amendola, Sonja Brink, Patrizia Cavazzini, Valeria Di Giuseppe Di Paolo, Federico Fischetti, Christoph Frank, Axel Christoph Gampp, Elisabeth Oy-Marra, Carla Mazzarelli, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Antonio Russo, Giovanni Santucci, Cinzia Maria Sicca, Yuri Strozzieri, Caterina Volpi, Jörg Zutter.
I Mola da Coldrerio tra dissenso e accademia nella Roma barocca. Ricerche tra architettura, pittura e disegno
Adriano Amendola
2017-01-01
Abstract
Questa raccolta di studi, curata indaga le opere e il contesto culturale di Giovan Battista Mola e di suo figlio Pier Francesco, originari di Coldrerio ma attivi principalmente a Roma e nello Stato pontificio. Curiosi e poliedrici come la loro arte, il primo espresse il suo talento attraverso l’architettura, rigorosa e severa, e gli scritti storiografici, alle volte venati di note polemiche; il secondo, dopo una prima formazione con il padre, preferì misurarsi con la pittura, il disegno e la caricatura assumendo un ruolo importante nel panorama romano dove fu imitato da allievi e colleghi quale apprezzato inventore di nuove tematiche iconografiche ispirate al mondo antico; fu dotato di sensibile capacità nel rappresentare gli affetti e nel riflettere sulla propria condizione di artista. L’atteggiamento critico verso le correnti barocche è uno dei cardini su cui è incentrato il volume che, attraverso i contributi trasversali di studiosi e giovani ricercatori, si sofferma sui cantieri più importanti di Giovan Battista e sulla sua rigorosa produzione progettuale, così come sulle aspirazioni di fama e ricchezza di Pier Francesco, fino allo scontro con la famiglia pontificia dei Pamphilj. Si esamina infine la percezione che dei Mola ebbero i contemporanei, intenditori accademici come Giovan Pietro Bellori o collezionisti, sempre in cerca di loro creazioni, in particolare di grafica o della celebre pittura di paesaggio, che tanto influì sulle successive generazioni di artisti i quali portarono il linguaggio dei Mola da Roma all’Europa. Prefazione di Christoph Frank. Testi di: Adriano Amendola, Sonja Brink, Patrizia Cavazzini, Valeria Di Giuseppe Di Paolo, Federico Fischetti, Christoph Frank, Axel Christoph Gampp, Elisabeth Oy-Marra, Carla Mazzarelli, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Antonio Russo, Giovanni Santucci, Cinzia Maria Sicca, Yuri Strozzieri, Caterina Volpi, Jörg Zutter.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.