Lo studio che qui si presenta si è basato principalmente su interviste biografiche in profondità, reiterate e registrate, condotte con assistenti familiari straniere di varia nazionalità, in varie aree locali della provincia di Salerno. Le interviste sono state accompagnate da un’attività di osservazione etnografica nei principali ambiti di aggregazione informale delle assistenti familiari straniere, per conoscere coloro che sarebbero diventate le protagoniste della ricerca. Il lavoro di campo si è concentrato su uno spaccato socialmente significativo, anche se demograficamente non «rappresentativo », della popolazione femminile straniera. Sono state condotte 18 interviste, di cui tredici a donne ucraine, russe e polacche, e cinque a donne nigeriane e marocchine; la durata delle interviste è andata da un minimo di un’ora a un massimo di cinque ore, che è risultato dalla reiterazione dell’intervista allo stesso soggetto. Le interviste, orientate in modo da cogliere l’evoluzione degli eventi, dei passaggi di ruolo nelle biografie individuali21 e delle strategie personali «rispetto alla cura di sé». Si è indagato su quali fossero le aspettative, i desideri, i progetti e quali le pressioni, gli obblighi, i vincoli in grado di condizionare il corso delle loro esperienze migratorie. Inoltre, si è approfondito il tema del self-care e si è considerata l’opzione accesso/non accesso ai servizi sanitari biomedici.

Le «badanti» e la cura domiciliare : come tassello dei servizi integrati del welfare locale

ALIBERTI, SILVANA MIRELLA
2017-01-01

Abstract

Lo studio che qui si presenta si è basato principalmente su interviste biografiche in profondità, reiterate e registrate, condotte con assistenti familiari straniere di varia nazionalità, in varie aree locali della provincia di Salerno. Le interviste sono state accompagnate da un’attività di osservazione etnografica nei principali ambiti di aggregazione informale delle assistenti familiari straniere, per conoscere coloro che sarebbero diventate le protagoniste della ricerca. Il lavoro di campo si è concentrato su uno spaccato socialmente significativo, anche se demograficamente non «rappresentativo », della popolazione femminile straniera. Sono state condotte 18 interviste, di cui tredici a donne ucraine, russe e polacche, e cinque a donne nigeriane e marocchine; la durata delle interviste è andata da un minimo di un’ora a un massimo di cinque ore, che è risultato dalla reiterazione dell’intervista allo stesso soggetto. Le interviste, orientate in modo da cogliere l’evoluzione degli eventi, dei passaggi di ruolo nelle biografie individuali21 e delle strategie personali «rispetto alla cura di sé». Si è indagato su quali fossero le aspettative, i desideri, i progetti e quali le pressioni, gli obblighi, i vincoli in grado di condizionare il corso delle loro esperienze migratorie. Inoltre, si è approfondito il tema del self-care e si è considerata l’opzione accesso/non accesso ai servizi sanitari biomedici.
2017
978-88-498-5098-7
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