Se teatro d’immagine è il teatro di Romeo Catellucci, lo è perché l’immagine non è fissazione di qualcosa, ma nel suo presentare è già inscritto il superamento di quanto mostrato e, quindi, la possibilità di poter essere ancora altro. In tal modo l’immagine assolve al compito teorico ed etico che Catellucci le affida: mostrare un immostrabile pur sapendolo mai mostrabile. Nell’assolvere a tale compito l’immagine mette a rischio se stessa giacché tale osare significa far vivere l’immagine nella sospensione fra azzardo e fallimento. Un fra che nel teatro di Castellucci trova ogni volta una declinazione diversa e descrive movimenti diversi.
La scena del nulla in comune. A proposito della Societas Raffaello Sanzio
DE LUCA MARIA GIUSEPPINA
2018-01-01
Abstract
Se teatro d’immagine è il teatro di Romeo Catellucci, lo è perché l’immagine non è fissazione di qualcosa, ma nel suo presentare è già inscritto il superamento di quanto mostrato e, quindi, la possibilità di poter essere ancora altro. In tal modo l’immagine assolve al compito teorico ed etico che Catellucci le affida: mostrare un immostrabile pur sapendolo mai mostrabile. Nell’assolvere a tale compito l’immagine mette a rischio se stessa giacché tale osare significa far vivere l’immagine nella sospensione fra azzardo e fallimento. Un fra che nel teatro di Castellucci trova ogni volta una declinazione diversa e descrive movimenti diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.