Cosa si intende oggi per adolescenza? Chi sono oggi gli adolescenti? Come è possibile “pensarli” oggi? Sono questi alcuni interrogativi cruciali, che l’adulto intenzionalmente educante, si pone per poter incontrare l’adolescente e per poter attuare con lui vere e proprie “prove di dialogo”. E’ in questa direzione che appare opportuno riflettere sulla scuola provando a chiederci come ‘vivono’, come ‘sentono’ i nostri adolescenti la scuola che frequentano? Proprio dalla scuola occorre ripartire per ritrovare un bandolo di quella matassa ingarbugliata e complessa che si suole ancora definire “educazione”. Forse un possibile bandolo potrebbe essere quello relativo alla messa in campo di una scuola che sia affettivamente orientata. La premessa per far questo è la presa di coscienza da parte della scuola di un strana circostanza che si è verificata e che negli anni si è sedimentata e legittimata. La strana circostanza è che nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria inferiore e da questa alla scuola secondaria superiore, l’attenzione socio-affettiva per il soggetto in crescita, decresce vertiginosamente fino a scomparire del tutto nei gradini più alti della scolarizzazione. La scuola potrebbe iniziare a porre questioni di senso della sua presenza e un senso potrebbe essere rintracciato, forse, nel ripartire dalle “ragioni del cuore”, senza che questo significhi, è bene sottolinearlo, il ritorno ad una scuola pressappochista, superficiale, dell’occasionalità, in nome di un frainteso “star bene dell’alunno” . E’ lo sguardo dell’affettività che consente, infatti, all’educatore di cogliere la ciascunità (Hillmann, 1996) dell’essere adolescente.

Emergenze adolescenziali: verso una scuola affettivamente orientata

Attinà Marinella
2018-01-01

Abstract

Cosa si intende oggi per adolescenza? Chi sono oggi gli adolescenti? Come è possibile “pensarli” oggi? Sono questi alcuni interrogativi cruciali, che l’adulto intenzionalmente educante, si pone per poter incontrare l’adolescente e per poter attuare con lui vere e proprie “prove di dialogo”. E’ in questa direzione che appare opportuno riflettere sulla scuola provando a chiederci come ‘vivono’, come ‘sentono’ i nostri adolescenti la scuola che frequentano? Proprio dalla scuola occorre ripartire per ritrovare un bandolo di quella matassa ingarbugliata e complessa che si suole ancora definire “educazione”. Forse un possibile bandolo potrebbe essere quello relativo alla messa in campo di una scuola che sia affettivamente orientata. La premessa per far questo è la presa di coscienza da parte della scuola di un strana circostanza che si è verificata e che negli anni si è sedimentata e legittimata. La strana circostanza è che nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria inferiore e da questa alla scuola secondaria superiore, l’attenzione socio-affettiva per il soggetto in crescita, decresce vertiginosamente fino a scomparire del tutto nei gradini più alti della scolarizzazione. La scuola potrebbe iniziare a porre questioni di senso della sua presenza e un senso potrebbe essere rintracciato, forse, nel ripartire dalle “ragioni del cuore”, senza che questo significhi, è bene sottolinearlo, il ritorno ad una scuola pressappochista, superficiale, dell’occasionalità, in nome di un frainteso “star bene dell’alunno” . E’ lo sguardo dell’affettività che consente, infatti, all’educatore di cogliere la ciascunità (Hillmann, 1996) dell’essere adolescente.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4716704
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact