Il crescente utilizzo dei social network e delle applicazioni di dating on line costituisce, soprattutto negli ultimi anni, una modalità nuova e alternativa rispetto ai tradizionali canali di conoscenza face to face. Le piattaforme virtuali rappresentano delle opportunità finalizzate a corrispondere al bisogno delle persone di instaurare legami affettivi, sentimentali o, in altri casi, di incontrare per scopi sessuali. I social network attualmente esistenti sono diversificati in base alle persone che li utilizzano. Per la popolazione omosessuale, tra quelli più noti, troviamo Grindr (per le persone gay) e Wapa (per le persone lesbiche). Queste app rappresentano delle alternative di conoscenza soprattutto per tale popolazione, la quale – a causa dello stigma sociale associato al proprio orientamento affettivo ed erotico – spesso, non percepisce molte opportunità d'incontro oppure presenta disagi e difficoltà nell'esprimere liberamente e nel rendere manifesto il proprio orientamento sessuale. Lo studio si pone l'obiettivo di rispondere al parziale ritardo della ricerca italiana sul rapporto tra media virtuali e sessualità “omo”, evidenziando quelle che sono le modalità comunicative e gli approcci relazionali attra-verso i quali le persone gay e lesbiche (e, in casi minori, bisessuali) si rap-portano e interfacciano agli strumenti interattivi social. La prima parte – dopo aver descritto e riportato parte della letteratura scientifica connessa alle tematiche inerenti il rapporto tra new media, affettività e sessualità – tratterà il concetto di "identità sessuale" e delle proprie dimensioni, quale indispensabile premessa epistemologica necessaria a permettere la comprensione delle fenomenologie possibili attraverso le quali le persone si rapportano alla propria sessualità. La seconda, invece, esplorerà le dinamiche e i meccanismi sociali riscontrati, all'interno dell'app, dalle persone gay e lesbiche in relazione agli approcci relazionali, affettivi, sentimentali e/o sessuali sperimentati, riportando i primi risultati di un lavoro di ricerca che ha coinvolto un gruppo di persone del contesto campano. L'obiettivo è di verificare l'esistenza di eventuali differenze nel rapportarsi, delle persone gay e lesbiche, alle due applicazioni (sia rispetto le finalità d'utilizzo, sia rispetto alcune dimensioni dell'immaginario) o se, al contrario, tali app procedono a modificare il comportamento sessuale producendo, così forme di omologazione relazionali e sociali.
"Su" Grindr e "Wapa": l'impatto delle applicazioni per incontri sulle persone gay e lesbiche
MASULLO GIUSEPPE
;
2018-01-01
Abstract
Il crescente utilizzo dei social network e delle applicazioni di dating on line costituisce, soprattutto negli ultimi anni, una modalità nuova e alternativa rispetto ai tradizionali canali di conoscenza face to face. Le piattaforme virtuali rappresentano delle opportunità finalizzate a corrispondere al bisogno delle persone di instaurare legami affettivi, sentimentali o, in altri casi, di incontrare per scopi sessuali. I social network attualmente esistenti sono diversificati in base alle persone che li utilizzano. Per la popolazione omosessuale, tra quelli più noti, troviamo Grindr (per le persone gay) e Wapa (per le persone lesbiche). Queste app rappresentano delle alternative di conoscenza soprattutto per tale popolazione, la quale – a causa dello stigma sociale associato al proprio orientamento affettivo ed erotico – spesso, non percepisce molte opportunità d'incontro oppure presenta disagi e difficoltà nell'esprimere liberamente e nel rendere manifesto il proprio orientamento sessuale. Lo studio si pone l'obiettivo di rispondere al parziale ritardo della ricerca italiana sul rapporto tra media virtuali e sessualità “omo”, evidenziando quelle che sono le modalità comunicative e gli approcci relazionali attra-verso i quali le persone gay e lesbiche (e, in casi minori, bisessuali) si rap-portano e interfacciano agli strumenti interattivi social. La prima parte – dopo aver descritto e riportato parte della letteratura scientifica connessa alle tematiche inerenti il rapporto tra new media, affettività e sessualità – tratterà il concetto di "identità sessuale" e delle proprie dimensioni, quale indispensabile premessa epistemologica necessaria a permettere la comprensione delle fenomenologie possibili attraverso le quali le persone si rapportano alla propria sessualità. La seconda, invece, esplorerà le dinamiche e i meccanismi sociali riscontrati, all'interno dell'app, dalle persone gay e lesbiche in relazione agli approcci relazionali, affettivi, sentimentali e/o sessuali sperimentati, riportando i primi risultati di un lavoro di ricerca che ha coinvolto un gruppo di persone del contesto campano. L'obiettivo è di verificare l'esistenza di eventuali differenze nel rapportarsi, delle persone gay e lesbiche, alle due applicazioni (sia rispetto le finalità d'utilizzo, sia rispetto alcune dimensioni dell'immaginario) o se, al contrario, tali app procedono a modificare il comportamento sessuale producendo, così forme di omologazione relazionali e sociali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.